Social off-limits, ufficiale: addio a TikTok, Instagram e Facebook

Social, la stretta tanto temuta è adesso nero su bianco: per effetto del nuovo disegno di legge, queste piattaforme sono ora off-limits.

Utah, Arkansas, Louisiana, Ohio e Texas avevano già provveduto. Il che aveva lasciato abbondantemente intendere che il popolo a stelle e strisce avesse tutta l’intenzione di raddrizzare il tiro e di provare a contenere un fenomeno che, volenti o nolenti, è oramai dilagante.

Social off-limits, ufficiale: addio a TikTok, Instagram e Facebook
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Quanto pericolosa sia questa tendenza lo conferma il fatto che anche la Florida, sulla scia degli Stati precedentemente citati, abbia deciso di adottare il pugno duro. Da questo momento in poi, chiunque abbia meno di 14 anni non potrà più accedere ai social media. Gli adolescenti di 14 e 15 anni dovranno invece ottenere, per poter “frequentare” gli ambienti virtuali, il consenso dei genitori. La legge che proibisce l’uso dei social agli under 14 è stata firmata nelle scorse ore da Ron DeSantis, che con questo provvedimento vuole mettere in guardia i minori dai danni che Instagram, Facebook, TikTok e X potrebbero potenzialmente causare loro.

La nuova legislazione entrerà in vigore il primo gennaio 2025 e fa il paio con la decisione di New York dello scorso febbraio. Anche all’ombra della Grande Mela si è deciso, il mese scorso, di fare qualcosa per evitare danni alla salute mentale di bambini e ragazzi. Questo perché, secondo quanto denunciato, le piattaforme su citate sarebbero state “consapevolmente progettate, sviluppate, prodotte, gestite, promosse, distribuite e commercializzate per attrarre, catturare e creare dipendenza nei giovani, con una supervisione minima da parte dei genitori”.

Social, accesso vietato a queste piattaforme: lo dice la legge

Per effetto di questa nuova misura, le piattaforme dovranno tempestivamente cancellare tutti gli account degli utenti under 14 della Florida, oltre che quelli degli utenti di età compresa tra i 14 e i 16 anni che non siano provvisti del consenso dei genitori.

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Il gruppo Meta, tra i più colpiti, non l’ha presa bene, naturalmente. Il disegno di legge non fa il nome di nessuna piattaforma, ma dagli elementi sotto accusa citati, come le notifiche push e lo “scrolling infinito”, si evince chiaramente che allude anche a quelle di proprietà di Zuckerberg,

E se gli States denunciano il fatto che i social “rovinano le vite umane”, l’Italia non se la passa certo meglio. L’Università Cattolica ha condotto una ricerca sul tema e scoperto che il 53% degli utenti di età compresa tra gli 11 e i 13 anni ha confessato di avere avuto “esperienze negative online gravi e ripetute”. Si arriverà anche qui alla stessa stretta della Florida?

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