Pazze di Sinner: c’è la fila alla sua porta

Sinner, chi lo avrebbe mai detto? Sono tutte pazze di lui: la proposta indecente fa il giro del web e dei social.

Sono ormai lontani i tempi in cui quei sei tifosi travestiti da ortaggi erano degli illustri sconosciuti. I Carota Boys adesso sono conosciuti in tutto il mondo ed è raro che non siano in tribuna quando gioca il loro beniamino del cuore, vale a dire l’azzurro Jannik Sinner.

Pazze di Sinner: c'è la fila alla sua porta
Jannik Sinner (LaPresse) – ilveggente.it

Sono ovunque. Erano perfino in Australia e, in occasione del recente Atp 500 di Rotterdam, sono partiti – ma solo in 4 – alla volta dei Paesi Bassi in auto. Hanno guidato per 28 ore e hanno macinato 2500 chilometri pur di rivederlo in campo e di plaudire – erano certi che tale sarebbe stato – all’ennesimo successo del campione che li tiene uniti. Hanno documentato il lungo viaggio con svariati contenuti e dirette social e, al loro arrivo a destinazione, Jannik aveva conquistato la semifinale.

Era valsa la pena, insomma, di fare quella follia. Anche perché poi, qualche ora dopo, hanno visto l’azzurro alzare al cielo la sua dodicesima coppa. Più discreta di quella vinta a Melbourne, magari, ma non per questo meno preziosa. Per vincerla, d’altra parte, Sinner ha dovuto battere non solo un bel po’ di avversari, ma ha anche dovuto sfatare quel tabù che impediva ai campioni Slam di imporsi nel torneo immediatamente successivo al Major.

L’esercito di Sinner cresce sempre più

Il cammino è stato lungo per i Carota Boys, ma le emozioni del traguardo li avranno indubbiamente ripagati di tutto. Lo stesso Jannik non poteva capacitarsi di ciò che avessero fatto per raggiungerlo a Rotterdam: “Dopo la semifinale ci ha detto, ridendo: “Voi non state bene!”. E ci ha chiesto chi avesse guidato”.

Pazze di Sinner: c'è la fila alla sua porta
Le scarpe personalizzate dei Carota Boys (LaPresse) – ilveggente.it

Prima che ripartissero, pare che l’altoatesino abbia inviato loro un messaggio su WhatsApp: “Ci ha ringraziati – hanno detto i suoi tifosi numero 1 – e si è premurato che facessimo attenzione alla guida”. Quello che Sinner non sa, o forse sì, è che quello delle carote potrebbe presto diventare un vero e proprio esercito. Ad Enrico, Francesco, Alessandro, Alberto, Lorenzo e Gianluca va il merito di aver “fondato” una stirpe nuova di zecca, ma la verità è che migliaia di altre persone vorrebbero unirsi a questo gruppo tanto insolito quanto fedele.

Durante il viaggio di ritorno verso l’Italia, hanno fatto una diretta su Instagram e vi hanno preso parte in centinaia. C’erano anche parecchie donne, in ascolto. “Le candidature a Carota Girl sono tantissime – hanno raccontato i ragazzi – ci inventeremo qualcosa per accontentarle”. Pazze di Sinner, dunque, al punto che c’è la fila, fuori dalla sua porta. E qualcosa ci dice che in occasione degli Internazionali di Roma, al Foro Italico, o anche prima, chi lo sa, ne vedremo delle belle.

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