Mario Balotelli torna a parlare di Inter e a criticare Rafeal Leao, dopodiché ragiona sull’esultanza di Locatelli contro il Milan: Super Mario dice che non avrebbe mai esultato contro i nerazzurri.
Balotelli, oggi attaccante dell’Adana Demirspor, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare della sconfitta del Milan contro la Juve, della prestazione insufficiente di Leao e del perché non avrebbe mai esultato a un goal contro l’Inter o altre sue ex squadre importanti come il Milan e il Manchester City.
“In occasione del rosso, è vero che Thiaw ha sbagliato“, ha spiegato Balotelli parlando dell’episodio chiave nel big match dell’ultima giornata di A, “ma Kean ha fatto una bellissima giocata. Sul goal di Locatelli, invece, nessuno ha colpa per me”.
“Io, nei panni di Locatelli, non avrei mai esultato“, ha continuato Mario Balotelli. “Contro Milan, Inter e Manchester City non esulterei e non ho esultato mai. Mi è successo solo contro il Nizza, quando giocavo con il Marsiglia. Se fosse capitato con l’Inter, non l’avrei mai fatto, anche perché sono molto riconoscente alla società”.
L’intervistato si è poi lasciato andare a una sottile critica a Leao: “Se si parla sempre di un giocatore, fino a renderlo fenomeno in un giorno, poi si dà la responsabilità a quello stesso giocatore, come per esempio Leao, se non segna con la Juve. Questa cosa succede quasi sempre in Italia. Ma per rendere qualcuno un fenomeno, bisogna che costui decida anche queste partite“.
“Leao è giovane“, ha insistito Balotelli, “c’è bisogno di tempo e deve viverla serenamente. Ma deve anche capire che queste sono partite importanti per permettergli di fare un passo in avanti e diventare un vero campione”.
Balotelli contro Leao: “Non ha ancora raggiunto il livello di Pato“
“Io non leggo i giornali e non guardo la tv, non ascolto quello che dicono i giornalisti“, ha detto l’intervistato prima di raccontare un aneddoto. Boban aveva parlato male di lui. “Per sua fortuna non leggo, altrimenti sarebbe finita male…“. E lo stesso discorso, secondo Balotelli, c’entra anche nel caso di Leao con Sacchi. “Qui bisogna capire a cosa si riferisse Sacchi: se il riferimento è al suo Milan anni ’90, ci può stare. Nessuno di quelli del Milan attuale avrebbe giocato in quel Milan, neanche io”.
“Non so di chi sia la responsabilità dell’addio di Donnarumma al Milan“, ha continuato l’attaccante. “Io so solo che adorava stare lì, quindi qualcosa deve essere successo tra le parti, per una rottura del genere”.
“Quando sono andato al Milan, Mino Raiola voleva che andassi alla Juventus, e quando sono andato al Nizza, lui avrebbe preferito l’Everton. Poi, quando ho scelto il Marsiglia, lui mi aveva proposto anche la Cina. Ma non è mai successo che Mino Raiola mi forzasse ad andare in una squadra. Quando ho scelto il Milan, è stato perché me lo sentivo, quando ho scelto il Nizza era perché volevo lasciare l’Inghilterra“.
Infine un ultimo commento indiretto su Leao: “Una volta, Moratti mi disse che dovevo fare meglio di questo giovane del Milan, per cui tifosi erano impazziti, che era Pato. Poi sono andato a casa, ho visto alcuni suoi video e sono rimasto assolutamente stupito. Per quanto mi riguarda, Leao deve ancora raggiungere il livello migliore di Pato”.