Berrettini e quella luce in fondo al tunnel: non ce n’è neanche uno

Berrettini, il bicchiere stavolta non è mezzo vuoto: ecco perché da questo momento in poi le cose possono solo migliorare.

Serve, ora più che mai, la capacità di guardare il bicchiere mezzo pieno. Perché se è vero che il risultato in sé non è incoraggiante, è altrettanto vero che un’analisi lucida e oggettiva della sua prestazione ci restituisce l’immagine di un campione in netta ripresa. E non è poco, considerando come si erano messe le cose.

Berrettini e quella luce in fondo al tunnel: non ce n'è neanche uno
©️LaPresse

Matteo Berrettini non è riuscito, come già in tanti avevano immaginato, a battere lo statunitense Mackenzie McDonald. Ha perso la gara in due set, ma in entrambi è riuscito a spingersi fino al tie-break. Segno che non solo ha lottato con tutte le sue forze dal primo all’ultimo minuto di gioco, ma che si è avvicinato come non mai alla vittoria. Tanti gli errori, poche le occasioni sfruttate al meglio nel momento del bisogno. Ma quello di ieri, ed è questa la consolazione, non era lo stesso Berrettini che abbiamo visto a Indian Wells e al Challenger di Phoenix.

Dell’atteggiamento disfattista di quei due match resta solo, per fortuna, un doloroso ricordo. È stato evidente sin dai primi game che Matteo avesse ritrovato, anche solo in parte, quella scintilla. Quella che gli aveva permesso, due anni fa, di conquistare la finale di Wimbledon e di spingersi, qualche mese dopo, fino al sesto posto della classifica mondiale. Siamo lontani anni luce dalle prestazioni dei tempi d’oro di Berrettini, ma la gara di ieri ci ha regalato una certezza: il martello sta tornando. Coi suoi tempi, forse, eppure è sulla strada del “ritorno”.

Berrettini ricomincia dalla rossa

Il peggio, a questo punto, ma il condizionale è ahinoi d’obbligo, dovrebbe essere passato. La luce in fondo al tunnel si inizia infatti ad intravedere.

Berrettini e quella luce in fondo al tunnel: non ce n'è neanche uno
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Dal punto di vista fisico non è al top, però l’essenziale, ora come ora, è che sia lucido mentalmente. E ieri, questo è poco ma sicuro, lo è stato. Vuoi perché in tribuna c’era la sua Melissa Satta, vuoi perché una volta toccato il fondo si può solo risalire, i segnali incoraggianti non sono mancati. Il che è un bene, soprattutto in vista della stagione sulla terra rossa.

non c’è neanche un punto da difendere, ragion per cui questa parentesi “colorata” dovrà essere sfruttata nel migliore dei modi per risalire la china. Lo scorso anno di questi tempi era fermo per via dell’infortunio alla mano e fu costretto a saltarla completamente, ragion per cui c’è ampio spazio di manovra. Tanto più se sarà in grado di sfruttare le prossime settimane per sgranchirsi ulteriormente le gambe e per prepararsi psicologicamente ad affrontare la rossa nel migliore dei modi.

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