Inter, il racconto del tifoso: “Ho avuto paura di morire”

Inter, il racconto del tifoso rimasto fuori dallo stadio di Oporto: “Ho avuto paura di morire”. Ecco quello che è successo in Portogallo

Per le italiane impegnate in Europa, o almeno in Champions League, è stata una bella settimana. Dopo il Milan anche Inter e Napoli hanno staccato il pass per i quarti di finali della massima competizione europea e domani aspettano il sorteggio che, speriamo, possa essere benevolo. C’è il rischio derby, ovvio, anche quello di Milano. Vedremo, l’urna, che cosa deciderà.

Inter, il racconto del tifoso: "Ho avuto paura di morire"
Una bandiera dell’Inter – Ilveggente.it

Ma se per le squadre in campo le cose sono andate bene, non possiamo dire lo stesso per chi ha vissuto momenti difficili. Non solo ieri a Napoli, dove i tifosi tedeschi hanno messo sottosopra una città, ma anche i tifosi interisti, a Oporto, se la sono vista brutta, soprattutto quelli che per via di evidenti problemi sono rimasti fuori dallo stadio. Un racconto lo ha fatto un tifoso, Francesco Rosito, partito da Londra e arrivato in Portogallo. “Che non sarebbe stato facile l’ho capito appena sono atterrato – ha detto – perché appena ho tolto la modalità aereo dal mio cellulare sono arrivati dei messaggi poco rassicuranti. Poi l’Inter ha cercato di tranquillizzare tutti, spiegando che a nessuno sarebbe stato negato l’accesso allo stadio, ma io per stare tranquillo me ne sono andato ai tornelli alle 18:30 e dopo i controlli di rito il mio biglietto ai tornelli risultava non valido. Preciso: non era nel settore dei tifosi del Porto”.

Inter, le parole di Rosito

Una storia che poteva finire anche in tragedia, visto che le immagini che arrivavano in Italia mostravano i tifosi dell’Inter accalcati in un sottopassaggio: “Eravamo tutti ammassati e ho temuto per la mia vita – ha detto Francesco – perché eravamo in una sorta di imbuto dove praticamente non si avanzava di un centimetro”.

“La polizia è stata irremovibile – ha concluso – ma non ha mai caricato e questo è anche giusto sottolinearlo. C’erano bambini e persone anziane e altre con le stampelle. Adesso la sensazione è di sollievo ma non è giusto, perché uno prende ferie, spende soldi e poi non può vedere la partita. Io l’ho vista sul cellulare e a fine primo tempo me ne sono andato dallo stadio”. Un’esperienza, quindi, da non rifare. Fortunatamente, l’Inter, ha passato il turno. Forse la società potrebbe anche fare qualcosa per queste persone, circa mille, che sono rimaste fuori.

 

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