Juventus, Afeltra sul caso plusvalenze: “Ecco perché non rischia niente”

Roberto Afeltra, legale esperto in diritto sportivo, ha tentato di analizzare nello specifico la situazione della Juventus: l’avvocato è sicuro: “La Juve non rischia niente“.

Intervento ai microfoni di Calciomercato.it in diretta sul canale Twitch TVPLAY, l’avvocato Roberto Afeltra ha commentato la richiesta della Procura Federale di revocazione delle due sentenze sul caso plusvalenze.

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Agnelli ©️LaPresse

Per l’avvocato non ci deve essere ansia in casa Juventus e tutti i tifosi bianconeri devono stare tranquilli. Afeltra ha cercato di illustrare la situazione e di spiegare da un punto di vista connesso alla giustizia sportiva il caso plusvalenze. “La richiesta di revocazione della Procura Federale deve ancora superare il vaglio di ammissibilità della Corte Federale d’Appello. Le sentenze di assoluzione, stanti i principi costituzionali del divieto di doppio giudizio, non sarebbero revocabili”, ha dichiarato il legale.

Il punto chiave, quello di stabilire l’illiceità dei criteri di ammortamento per gli stipendi dei giocatori e della valutazione dei beni immateriali, è secondo Afeltra troppo opaco. I recenti avvenimenti, secondo l’avvocato, non rappresentano un pericolo per la Juventus, anzi…

Afeltra ripete che la Juve non rischia niente a giudicare dai punti sollevati dall’ultima indagine. In ogni caso, se venisse accertata l’ammissibilità della richiesta di revoca parziale della sentenza di assoluzione sulle plusvalenze, si aprirebbe una nuova partita dalle tempistiche non ancora certe.

Si chiede quindi una revocazione parziale in merito alle plusvalenze nei bilanci 2019-20 e 2020-21. Ma il problema diventa di minore importanza in quanto la Federcalcio ha avviato un’indagine per le plusvalenze della stagione 2021-22, che può andare avanti per la sua strada, tanto che si apre ora un nuovo filone”.

Perché la Juve non rischia niente sulla nuova inchiesta, il parere dell’esperto

Il punto secondo l’esperto è che il GIP di Torino ha già bollato come carente il materiale istruttorio in materia delle plusvalenze. “E ha anche definito come ‘in buona fede‘ il comportamento della Juventus”. Però, spiega ancora il legale, per essere condannati in sede sportiva, non c’è bisogno di dolo: basta la colpa.

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Figc ©️LaPresse

La colpa, però, si esclude accertando la buona fede“, continua l’avvocato. “Dunque, sul fronte plusvalenze, né nel processo nuovo né nella revocazione del precedente, non credo che la Procura Federale potrà avere ragione. La Juventus non rischia niente“.

Probabilmente, però, ci sarà una sanzione sulla manovra stipendi. Di che tipo? L’avvocato esclude la retrocessione. Lo scenario della retrocessione, o addirittura della radiazione, si lega all’articolo 31 del Codice della Giustizia Sportiva.

Afeltra spiega che a tale condanna si arriverebbe solo con l’utilizzo comprovato di espedienti senza i quali la Juventus non avrebbe potuto iscriversi al campionato, come ricordato anche dal comma 2 dell’art. 31.

Capiremo di più sulla situazione molto presto. Venerdì 20 gennaio la Corte federale d’appello si esprimerà sulla richiesta di revoca parziale della sentenza di assoluzione avanzata dal Procuratore federale Giuseppe Chinè. Con questa i giudici dovranno verificare se sussistono le condizioni ammissibilità della richiesta. In caso contrario, non ci sarebbero più i presupposti per la riapertura del caso, e la questione delle plusvalenze potrebbe essere definitivamente chiusa.

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