Mondiali 2022, tifosi e sponsor furiosi: divieto assoluto in Qatar

Mondiali 2022, la notizia già anticipata adesso è ufficiale: il Qatar ha confermato il divieto e adesso la FIFA è nei guai con gli sponsor

Di tutto quello che sta succedendo in Qatar in questi ultimi giorni prima dell’avvio del Mondiale vi stiamo rendendo conto con una serie di articoli su IlVeggente.it. E chissà quante cose ancora succederanno da qui a domenica – e anche durante la manifestazione – giorno fissato per il primo fischio d’inizio, quello della partita tra i padroni di casa e l’Ecuador. Una situazione che per quelle che erano state le polemiche degli ultimi mesi era ampiamente preventivabile. Ma forse nemmeno in questo modo, onestamente, visto che ci sono delle tensioni quasi per tutto.

Mondiali 2022, tifosi e sponsor furiosi: divieto assoluto in Qatar
Doha ©️LaPresse

Adesso la tensione ci potrebbe essere anche tra la FIFA il Paese ospitante. Una decisione che va contro quelle che erano le prime indiscrezioni ma che conferma quelle indiscrezioni che qualche giorno fa era stato rilanciate dal New York Times, il più autorevole e letto quotidiano del Mondo. Il Qatar infatti ha dato assoluto divieto di vendita di alcolici – sia birra che vino – all’interno degli 8 stadi che ospiteranno le partite del Mondiale. Una decisione che mette a rischio anche tutti quei contratti che la FIFA ha firmato con gli sponsor.

Mondiali 2022, divieto di vendita di alcolici negli stadi

Mondiali 2022, tifosi e sponsor furiosi: divieto assoluto in Qatar
Un tifoso inglese con una birra in mano in Russia nel 2018 ©️LaPresse

Un annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nelle prossime ore, con esponenti del governo qatariota che avrebbero fatto pressione sulla FIFA affinché si prendesse di comune accordo questa decisione. Ma le polemiche ovviamente già impazzano visto quegli sponsor milionari che hanno investito su questa manifestazione. Come la Budweiser per esempio, un’azienda che di milioni ne ha messi a disposizione davvero parecchi e che ovviamente sognava, e sperava, e credeva pure, di aver un importante ritorno economico.

Non sembra al momento ci sia la possibilità di una marcia indietro. A meno che non succeda qualcosa nelle ultime ore che possa ribaltare questa decisione ormai presa. E i tifosi anche insorgono. Non quelli pagati, ovviamente.

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