Musetti, questione di feeling: è sotto gli occhi di tutti

Musetti, il feeling c’è e ormai è piuttosto evidente: la confessione del tennista che oggi esordirà all’Atp di Basilea.

La “crisi” che lo ha messo ko a Firenze appartiene già al passato. A Napoli non solo si è rifatto, ma ha addirittura trionfato. Tanto che oggi Lorenzo Musetti dice di essere un “uomo nuovo”. Un tennista molto più continuo di quanto lo sia stato in passato e pronto, in quanto tale, a conquistare perfino i palcoscenici più importanti.

Musetti
©️LaPresse

La sua evoluzione è sotto gli occhi di tutti. Che avesse un grandissimo talento lo avevamo intuito sin da quando ha mosso i primi passi nel circuito professionistico, ma era come se, in un certo senso, non riuscisse a gestirlo. Ora, però, la sua carriera sembra avere finalmente spiccato il volo.

I due titoli conquistati in questo luminosissimo 2022 ne sono la conferma. Musetti è riuscito ad imporsi su avversari del calibro di Carlos Alcaraz e Matteo Berrettini, che non è poco, per un tennista che era ben lontano, qualche mese fa, dalla top 30 di cui adesso fa parte.

Musetti ci ha visto giusto: l’investimento dà i suoi frutti

Musetti
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Ma che cosa è cambiato? In che modo il carrarino è riuscito a far fruttare la dote di cui madre natura gli ha fatto dono? Il merito sarebbe di un certo “investimento” che ha premiato, nel lungo termine, l’elegante tennista e il suo gioco deliziosamente retrò. Perché se è vero che il talento ce l’ha nel dna, è altrettanto vero che il feeling con le superfici veloci è una “novità”.

“È un investimento che abbiamo deciso di fare a inizio stagione – ha rivelato Musetti alla Gazzetta dello Sport, ammettendo di essersi allenato duramente in questo senso – e stiamo raccogliendo i risultati. C’è tanto tanto lavoro dietro. Il mio allenatore Simone Tartarini, il preparatore atletico Roberto Petrignani. Tutti insieme abbiamo lavorato nella stessa direzione per arrivare fino a qui, sono molto contento e orgoglioso. Sembra una frase fatta – ha aggiunto – ma è vero che il lavoro paga. E anche bene”.

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