Sinner e Alcaraz non vi temo, Berrettini spavaldo: “Sono già lì”

Berrettini mette tutti a tacere: ecco cosa ha risposto il tennista romano ad una delle domande più ricorrenti dell’ultimo periodo.

Non si parla che di loro: di Jannik Sinner e di Carlos Alcaraz. Con Roger Federer che si appresta ad uscire di scena, mettendo fine all’epoca dei Big Three, è del tutto ovvio che si inizi a pensare a chi in futuro potrebbe sostituire i tre campioni che hanno fatto la storia del tennis nei primi anni del terzo millennio.

Berrettini
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E non ci stupisce affatto che l’altoatesino e l’iberico, che hanno appena inaugurato una rivalità all’insegna del brivido e del grande tennis, siano gli osservati speciali. Ma Matteo Berrettini non ci sta. Non ci pensa proprio a fare da tappezzeria. Anche perché, parole sue, non crede di avere nulla da invidiargli.

Gli è stato chiesto più volte, nelle ultime settimane, come pensi di “infilarsi” in questo nuovo duetto italo-spagnolo. E la risposta che ha dato a margine di un evento collaterale alla Coppa Davis ci fa capire che non gli piaccia neanche un po’, l’idea di essere considerato inferiore all’amico Sinner e al nuovo numero 1, Alcaraz.

Berrettini: “Non sono poi così lontano”

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“Jannik e Carlos – ha detto in conferenza stampa – sono due grandi giocatori, e di Carlos mi colpisce subito la velocità con cui si è ripreso dopo un estate in cui aveva iniziato a sentire la pressione. Ma io non punto ad infilarmi: credo di stare già lì, insieme a loro“. Ed è per questo motivo che dopo l’avventura bolognese con la Nazionale farà di tutto per rimettersi in carreggiata.

Berrettini ha annunciato proprio qualche ora fa l’intenzione di partecipare all’ultimo Masters 1000 della stagione: quello di Parigi-Bercy. Ma sta ragionando ancor più in prospettiva, consapevole del fatto che l’epilogo del 2022 non abbia restituito al pubblico del tennis una fotografia fedele di quelle che sono le sue capacità e potenzialità.

Vorrei vincere uno Slam – ha aggiunto il martello romano, che lo scorso anno è stato a tanto così dal trionfare a Wimbledon – visto che non ci sono poi così lontano, o un torneo Masters 1000, e migliorare la mia miglior classifica. Ma ne ho parlato con il mio team e voglio anche pensare a godermi il percorso, oltre che pensare al traguardo”. E chissà che le battute finali di questa stagione in stile ottovolante non possano riservargli le soddisfazioni che certamente merita.

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