Alcaraz e Nadal, stesso posto e stesso giorno: l’incredibile coincidenza

Alcaraz, i fan stentano a crederci: ecco la coincidenza pazzesca che fa sognare i sostenitori dei due tennisti spagnoli.

A Carlos Alcaraz questa storia dell’erede non è che piaccia poi troppo. Ci tiene a rivendicare la sua identità e lo fa anche con un certo orgoglio, per cui non gradisce che il suo nome venga accostato in maniera forzata a quella di Rafael Nadal. Insomma, chiamatelo come volete, ma non parlate di eredità: non gli sta bene.

Alcaraz
©️LaPresse

Poco importa che siano entrambi spagnoli e che siano esplosi, sia l’uno che l’altro, alla stessa età. E neanche che siano due fenomeni. Carlitos vuole essere solo Carlitos, il prodigio di Murcia, e non il successore designato del tennista che insieme a Roger Federer ha dominato il circuito per molti e molti anni.

Eppure, si sa, il destino sa essere molto beffardo. E stavolta lo è stato come non mai. Tanto che ora i “superstiziosi” avranno molti altri motivi per continuare ad etichettare Alcaraz come l’erede di Nadal e a pensare sul serio che tutto sia scritto. Che nulla di ciò che sta accadendo sia casuale.

Un 25 aprile indimenticabile per Alcaraz e Nadal

Alcaraz
©️LaPresse

Il giovanissimo spagnolo è finalmente approdato in top ten. Ieri ha infilato la ventunesima vittoria stagionale – sono solamente 3, ancora, le sconfitte subite nel 2022 – e battuto Stefanos Tsitsipas sul rosso di Barcellona. Un trionfo che lo ha catapultato in semifinale e che lo ha consacrato ufficialmente come uno dei nuovi mostri sacri del tennis internazionale.

Sarà tra i primi dieci al mondo a partire da lunedì 25 aprile 2022. Nello stesso identico giorno in cui, diciassette anni fa, anche Nadal entrava a far parte della top ten. E non è finita qui. C’è un’altra coincidenza pazzesca alla quale, comprensibilmente, stenterete a credere.

Rafa tagliò l’ambito traguardo vincendo l’Atp di Barcellona, nello stesso campo in cui, battendo il greco ieri, Carlitos si è assicurato l’ascesa all’Olimpo dei tennisti. La sola differenza sta nel fatto che il maiorchino aveva già alzato al cielo la coppa di quella competizione, mentre il prodigio di Murcia dovrà ancora sudare un po’ per arrivare all’ultimo atto di questo torneo. Per il resto, tutto coincide alla perfezione. E, diciamocelo: mette quasi i brividi.

Impostazioni privacy