Berrettini incrocia le dita: a Miami potrebbe cambiare tutto

Berrettini, mai dire mai. Ecco in che modo il Masters 1000 di Miami potrebbe cambiare le carte in tavola e il suo destino.

A Indian Wells poteva andare certamente meglio di com’è andata. Matteo Berrettini, al netto di qualche game particolarmente brillante, non è stato all’altezza dei tornei giocati in precedenza. La sua prestazione non è stata neanche lontanamente paragonabile a quella, ad esempio, che gli aveva permesso di brillare agli Australian Open.

Berrettini
©️LaPresse

Quale che sia la ragione, rifarsi al Masters 1000 di Miami sarà senz’altro il suo obiettivo numero uno. Venerdì esordirà contro Cerundolo sul cemento dell’Hard Rock Stadium e solo allora avremo la possibilità di capire se sia tornato in sé o se, invece, abbia ancora la testa da un’altra parte.

Eccellere a Miami, prima che inizi la stagione rossa, potrebbe essere determinante su più fronti. Lo sarebbe, in particolar modo, in ottica ranking. Già, perché al termine di questo torneo potrebbe succedere qualcosa di davvero incredibile. Qualcosa che, fino a qualche mese fa, non avremmo neanche osato sperare.

Berrettini insegue Tsitsipas: a un passo dal quinto posto

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Non sarà facile che accada, ma nel tennis, come d’altronde nella vita, non si può mai dire mai. Qualora le cose dovessero andare in un certo modo, la top ten cambierebbe completamente e, con essa, anche l’attuale posizionamento del campione che la scorsa estate ha regalato all’Italia il brivido della finale a Wimbledon.

Iniziamo dal podio. Nel caso in cui Daniil Medvedev dovesse arrivare in semifinale, si riprenderebbe lo scettro di numero uno. Novak Djokovic non c’è, per cui il russo potrebbe avere la strada spianata. Stessa cosa per Alexander Zverev, che potrebbe sorpassare Rafael Nadal e tornare al terzo posto. Solo se, però, arriverà almeno ai quarti.

Il destino di Matteo Berrettini dipende, invece, da Stefanos Tsitsipas. Il romano potrebbe guadagnare un’altra posizione e piazzarsi al quinto posto, a patto che si verifichino due eventi: che l’italiano trionfi a Miami e che il greco, invece, non vada oltre il terzo turno. Sperare non costa nulla, vero?

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