Musetti beccato dalle telecamere | Il gesto non passa in sordina

Musetti superstar regala all’Italia la fase a gironi della Coppa Davis. Ma vi siete accorti di quello che ha fatto in campo?

A fine partita Lorenzo Musetti ha detto una cosa verissima. Che la fortuna era girata dalla parte della squadra italiana, è vero, ma che il suo merito era stato quello di andarsela a prendere con coraggio. Ieri a Bratislava è successo esattamente questo: un tennista, ventenne da poche ore, è stato temerario come un top player e spavaldo come un leone.

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Sulla carta era il favorito perché più avanti nel ranking rispetto al suo avversario, Norbert Gombos. Il fatto che il numero 11o del mondo giocasse in casa, però, ha reso di fatto imprevedibile la partita più delicata di questa estenuante fase di qualificazione per l’atto finale della Coppa Davis.

Tant’è che il primo set era andato proprio alla Slovacchia. Ma proprio quando pensavamo che gli italiani non avessero più colpi in canna, ecco che Lorenzino – come lo chiama mister Volandri – ha tirato fuori la grinta e fatto sfoggio di tutte le sue “cartucce” più belle. Rimontando prima, dominando poi.

Musetti, che signore: da Gombos per consolarlo

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Al di là dell’esito della partita, è quello che Musetti ha fatto una volta sancita la vittoria ad aver lasciato senza fiato i telespettatori. Il ragazzo, al suo esordio con la maglia azzurra, si è reso protagonista di un gesto bellissimo che non è passato assolutamente inosservato agli occhi di chi si è goduto il match.

Dopo essersi buttato a terra e aver stretto il capitano Filippo Volandri a sé, il suo pensiero è andato proprio al suo avversario. Gombos, che venerdì era stato battuto anche da Jannik Sinner, se ne stava seduto al centro della sua metà di campo, schiacciato dal peso di una responsabilità che in quel momento avvertiva come intollerabile.

Il giovanissimo italiano, come ci hanno rivelato le telecamere, è così andato da lui a consolarlo. Come fanno i campioni, quelli veri, che mettono da parte tutto e tendono la mano al “nemico”. Vent’anni compiuti qualche giorno fa, ma un cuore già grande così.

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