Sinner, crollano le ipotesi sul supercoach: l’indizio che spariglia le carte

Sinner, una dichiarazione di qualche minuto fa sembra far venir meno tutte le ipotesi sinora avanzate sul supercoach. 

La caccia al nome più inseguito di questi giorni continua senza sosta. Poco importa che Jannik Sinner abbia annunciato, qualche ora fa, che siamo in dirittura d’arrivo e che la sua identità sarà annunciata da qui a breve. Tutti fremono dalla voglia di scoprire chi sia il supercoach che si unirà al suo staff.

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I nomi che circolano in maniera più insistente sono quelli, come noto, di John McEnroe e di Maria Sharapova. L’intervista che l’ex tennista statunitense, oggi 62enne, ha rilasciato a Discovery, sembra far venir meno però tutte le ipotesi che erano state sin qui avanzate sul suo conto.

McEnroe avrebbe detto a chiare lettere di essere interessatissimo a ricoprire un qualche ruolo nel team del campione altoatesino, che ha appena battuto Tarō Daniel al terzo turno degli Australian Open. Le sue parole, tuttavia, sembrano fare vistosamente a pugni con le teorie formulate in questi giorni.

Sinner, McEnroe si candida per il ruolo di supercoach

Sinner
John McEnroe ©Getty Images

“Sono disponibile – ha detto l’ex campione – a un lavoro part-time per aiutare Jannik Sinner a diventare un grande giocatore, anche se lo diventerà indipendentemente dal fatto che io lo alleni oppure no”. E fin qui non ci sarebbe niente di strano, anzi. Ci sarebbe solo di che gioire.

Il fatto che si autocandidi sembra escludere a priori, però, che possa essere lui il futuro supercoach dell’italiano. Quando Sinner ha parlato per la prima volta di questa figura, ha difatti lasciato intendere che fosse già stata scelta. Non ha voluto farne il nome, ma dalle sue dichiarazioni è parso chiaro che non ci fossero selezioni in atto.

“Ho detto a Riccardo Piatti – ha aggiunto McEnroe – che se vuole il mio aiuto per formare questo splendido giocatore italiano, per migliorarlo e aiutarlo a crescere, sarei ben felice. L’ho visto allenarsi lo scorso anno durante lo Us Open ed è davvero una spugna”. Se non è vero, come pensiamo, che il supercoach sia già stato scelto, questa allora non è altro che una conferma. Anzi, la conferma. Quella che tutti aspettavamo.

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