Il giallo di Sinner: quel silenzio in conferenza stampa

Sinner insospettisce tutti nella conferenza stampa di fine gara: ecco a quale domanda ha preferito rispondere in maniera molto vaga. 

Quella di poche ore fa alla Show Court Arena di Melbourne è stata l’ottantesima vittoria della sua carriera. Che è un numero assolutamente pazzesco, considerando che ha soltanto vent’anni. Ma Jannik Sinner, si sa, è sempre stato un atleta precoce. In tutto e in tutti i sensi.

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Contro il portoghese Joao Sousa, in questo primo turno degli Australian Open, non ha sofferto troppo. Ha ceduto solo in un frangente, soprattutto per via del vento che sembra averlo infastidito parecchio, ma è subito tornato in sella reagendo come spesso lo abbiamo visto fare in campo.

I più esperti si sono subito accorti, come se non bastasse, di quanto l’altoatesino sia cresciuto dal punto di vista del gioco a rete. Che, diciamocelo, fino a non troppo tempo fa era un po’ il suo tallone d’Achille. Nel primo match dello Slam, invece, ha dato prova di aver fatto in questo senso tantissimi progressi.

Sinner, un super tecnico nel suo team?

Sinner
©️Getty Images

Segno, evidentemente, che durante la preparazione invernale il suo team ha ben pensato che fosse il caso di insistere particolarmente sui punti al volo. Ed è proprio del suo entourage che ha parlato nella conferenza stampa di fine match, subito dopo aver fatto un lungo discorso sull’importanza della virtù della pazienza sia in campo che nella vita.

“Il mio team – avrebbe detto Sinner, come riferisce su Twitter il giornalista e telecronista di SuperTennis Giorgio Spalluto – è composto per il momento da Riccardo Piatti, Dalibor Sirola (preparatore atletico), Claudio Zimaglia (fisioterapista) e ci sarà un altra persona che non voglio svelare”.

L’altoatesino ha dunque voluto fare il misterioso, senza rivelare troppi dettagli a proposito della “bomba” appena sganciata. Gli utenti si sono a quel punto sbizzarriti e hanno avanzato le ipotesi più disparate. Qualcuno ritiene che possa trattarsi di un super tecnico, presumibilmente straniero, assoldato per far fare a Sinner un altro salto di qualità. Quello, magari, definitivo.

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