Berrettini e Sinner, il verdetto di Panatta è impietoso

Berrettini e Sinner, l’ex tennista Adriano Panatta torna a parlare dei due top ten. E il suo verdetto non è tutto rose e fiori. 

Di sputasentenze ne è pieno il mondo. E non passa giorno senza che gli atleti non vengano ferocemente criticati da qualcuno che, quasi sicuramente, non ha la preparazione necessaria per poter sentenziare sul tema. Quando è Adriano Panatta a parlare di tennis, però, la situazione è ben diversa.

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Lui la storia del tennis ha contribuito a scriverla. Ed ecco perché ogni volta che emette un nuovo verdetto c’è da ragionare sulle sue parole. Anche su quelle che ha affidato al Corriere del Veneto, al quale ha rilasciato una lunga intervista a tutto tondo sulla situazione del tennis moderno.

Che abbia molta stima di Matteo Berrettini è cosa ben nota. “Penso che sia un meraviglioso campione” aveva detto, qualche tempo fa, la stella del tennis del secolo scorso. Ma c’è qualcuno che, a quanto pare, ha convinto ancor di più l’intramontabile fenomeno Adriano Panatta.

Per Panatta c’è qualcuno più forte di Berrettini e Sinner

Berrettini
Adriano Panatta ©Getty Images

Non ha cambiato opinione a proposito del campione romano, anzi. “Matteo Berrettini è il tennis moderno; fisicità, gran servizio e gran dritto. È un bravissimo ragazzo che in campo si comporta bene, un bel biglietto da visita per l’Italia” ha detto nell’intervista in questione. Stessa stima per Jannik Sinner, da lui definito “grande talento” e “gran colpitore”. “Sono convinto che diventerà fortissimo” è, invece, la sua profezia.

Ma c’è qualcuno che, a detta di Panatta, merita ancor più dei due top ten azzurri. “Nessuno ha però la mano di Fabio Fognini – ha riferito l’ex tennista al Corriere – avesse più equilibrio dal punto di vista nervoso avrebbe vinto molto di più e sarebbe arrivato tra i primi quattro al mondo. Solo lui sa stupirmi quanto Federer».

Sono parole senz’altro molto forti, le sue. E dette con cognizione di causa, giacché di sport ha vissuto per così tanto tempo. Un ultimo passaggio nell’intervista lo dedica, poi, proprio al mitico Roger. “Quello che ha fatto lui se lo possono scordare. Io guardo solo lui, che a tennis ha giocato meglio di tutti. Non avremo mi più un giocatore così, perché il tennis è cambiato”.

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