Berrettini “testa” il Pala Alpitour: le parole del coach fanno sperare i tifosi

Berrettini, primo allenamento sulla superficie che ospiterà le Nitto Atp Finals: le impressioni del suo coach Vincenzo Santopadre.

Neanche il tempo di lasciare i bagagli all’hotel Principi di Piemonte, che già Matteo Berrettini era al Pala Alpitour. Non stava nella pelle, il tennista romano. Era impaziente di vedere coi suoi occhi quello che, nei prossimi giorni, sarà il suo palcoscenico. Il campo in cui, si spera, potrebbe dimostrare più di quanto non abbia già fatto.

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Appena giunto a Torino, il numero 7 del mondo ne ha dunque approfittato, dicevamo, per fare un giro nel complesso sportivo che da domenica ospiterà le Nitto Atp Finals. Prima ha testato il campo di allenamento nel foyer, dopodiché si è spostato in quello centrale. Su quella superficie che vedrà gli otto big internazionali sfidersi a suon di ace e rovesci.

Ha trascorso lì un paio d’ore circa, “sfidando” il russo Andrey Rublev, l’unico ad essere già arrivato in Piemonte oltre a Berrettini, in una partitella. Il tutto mentre i tifosi, curiosi di vederli all’opera, si assiepavano all’esterno del Pala Alpitour, e mentre gli operai mettevano a punto le ultime cose in vista del grande giorno.

Berrettini si riscalda a Torino con Rublev

Berrettini
©Getty Images

Quanto il numero 2 di Wimbledon fosse entusiasta di essere lì era evidente. Il suo sorriso a trentadue denti tradiva, inevitabilmente, una grandissima emozione. Nonché un comprensibile orgoglio, legato alla consapevolezza di essere in gara con i migliori tennisti della stagione appena conclusasi.

«È davvero bellissimo» ha detto Matteo Berrettini riferendosi al campo che ospiterà la Finals. Un campo che potrebbe a sua volta sorridergli, come si evince anche dalle sensazioni delle quali il suo coach, Vincenzo Santopadre, ha parlato con La Stampa: «Questa è un’ottima superficie», avrebbe detto, senza però aggiungere più nulla. Per scaramanzia, magari.

Il tennista, dal canto suo, non ha fatto mistero di sentirsi in formissima. Tant’è che a chi gli ha chiesto come stesse ha risposto, come riferisce la testata torinese, con un emblematico «Voi come mi vedete?». Troppo presto per fare previsioni. Meglio attendere, per farlo, che tutti i campioni arrivino in città e che sia tempo, finalmente, di dare il via ai giochi.

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