Audre Lorde e la sessualità: “Lesbica, madre e guerriera”

Audre Lorde, è a lei che è dedicato il doodle di Google del 18 febbraio. Ecco chi è e cosa ha fatto nella sua vita.

Aveva 17 anni appena, quando scrisse il suo primo poema. S’intitolava “Spring“. Ma era forte, troppo forte, per comparire sulle colonne del giornaletto della scuola. E così, fu respinto e giudicato non pubblicabile. Fortuna che ci pensò la rivista Seventeen, non troppo tempo dopo, a recuperarlo e a dargli il risalto che certamente meritava.

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Molti di voi, prima di oggi, potrebbero non aver mai sentito nominare Audre Lorde. Beh, vi basti sapere che la protagonista del coloratissimo doodle di Google di oggi è forse una delle scrittrici e poetesse statunitensi più cazzute che la storia della letteratura a stelle e strisce possa vantare. Avrebbe compiuto 87 anni, oggi, ed è per questo motivo che il colosso di Mountain View ha deciso di renderle omaggio.

È una storia pazzesca, la sua, nata a New York da genitori immigrati dai Caraibi. E non tanto perché ha iniziato a scrivere poesie nel momento stesso in cui ha imparato a reggere la penna in mano. No, il motivo non è questo. Audre Lorde ha fatto molto altro, combattendo per i suoi diritti e per affermare la sua identità in un’epoca storica piuttosto complessa.

Perché il doodle di Google è dedicato ad Audre Lorde

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Si dichiarò lesbica già durante l’adolescenza, salvo poi convolare a nozze con un uomo, dare alla luce due figli, divorziare da esso e ricominciare a frequentare le donne. L’amore della sua vita fu Gloria I. Joseph. C’era lei, accanto ad Audre, quando la poetessa alla quale è stato dedicato il doodle di Google di oggi si è spenta per sempre, nel magico scenario delle Isole vergini.

Le poesie che ci ha lasciato in eredità sono toste, spesso “crude”. Si spazia dalla giustizia razziale a quella sociale, con qualche excursus sulla sessualità. C’è dentro tutta quella che è stata la sua vita, sostanzialmente. Quella di «una poeta nera, lesbica, madre e guerriera», come amava definirsi e raccontarsi.

Si è battuta per sancire l‘inviolabilità dei diritti umani dal primo all’ultimo giorno della sua vita. Lo ha fatto anche nella sua breve parentesi nella Germania dell’Ovest, dove ha non solo insegnato, ma anche guidato un movimento femminista locale. Ovunque andasse, qualunque cosa scrivesse, Audre Lorde trovava sempre il modo di lottare. Era una guerriera, dopotutto.

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