Serie A, la ripartenza diventa sempre più complicata

La ripartenza della Serie A si complica inevitabilmente ogni giorno che passa. Più aumentano i litigi e la mancanza di un obiettivo comune, più si complica il piano di ripartenza. E la deadline è ormai molto vicina. Se entro il 18 maggio non partiranno gli allenamenti di gruppo, sarà impossibile riprendere e terminare il campionato entro la data fissata dall’Uefa del 2 agosto.

Ieri il presidente della Figc Gabriele Gravina ha voluto rispondere alla parole del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Spadafora ha detto che il sentiero per la ripartenza si fa sempre più stretto e che è impossibile non guardare a quanto fatto da Francia e Olanda, che hanno cancellato definitivamente i rispettivi campionati (Ligue 1 ed Eredivisie).

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Serie A, Gravina prova a mediare

Gravina ha ribadito una presa di posizione già comunicata la scorsa settimana: «Non sarò io a firmare per il blocco dei campionati perché sarebbe la morte del calcio italiano». Il presidente della Figc non vuole però scontri con Spadafora, e cerca di mediare per provare ad arrivare a una soluzione.

«Io sto tutelando gli interessi di tutti, quindi, ripeto, mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive, relative alla salute dei tesserati, allenatori, staff tecnici e addetti ai lavori. Qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti».

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