Serie A, Ricciardi: “C’è la proposta di giocare al Centro-Sud”

La Serie A è ferma da più di un mese e ancora non è stata fissata una data per la ripartenza. Il presidente della FIGC Gravina ha detto che il campionato si concluderà in ogni caso e che non c’è una scadenza da rispettare. La Lega di Serie A spera di riprendere a fine maggio per non compromettere il regolare svolgimento della prossima stagione.

Per accelerare i tempi c’è l’ipotesi di giocare le partite in campi neutri. Proprio Gravina nei giorni scorsi ha detto che sarà molto difficile per le squadre del Nord Italia giocare nei propri stadi. Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna sono tra le regioni più colpite. La conferma che si possa giocare al Centro-Sud per accelerare i tempi di ripresa è arrivata questo pomeriggio da parte di Walter Ricciardi membro del consiglio esecutivo Oms, consigliere del ministro Speranza per il Coronavirus, consulente di Coni e Figc.

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Serie A, le parole di Ricciardi

Walter Ricciardi ha detto che per accelerare i tempi della ripresa della Serie A è inevitabile pensare a giocare al Centro-Sud e c’è già una proposta in merito. Questo è il suo intervento a Radio Punto Nuovo, riportato dal Corriere dello Sport.

“La Federcalcio ha un’ottima commissione medico-sportiva, io partecipo da tanti anni alla commissione antidoping. In questa circostanza Gabriele Gravina e Paolo Zeppilli mi hanno chiesto un contributo e lo faccio con piacere. Declinare la partenza del 4 maggio? Dobbiamo valutare lo scenario in due settimane, non vale la pena guardare l’andamento giornaliero: perché servono due settimane per l’incubazione del virus”.

“La situazione sta andando molto meglio in molte regioni italiane ma non in tutte. In Lombardia c’è ancora uno scenario preoccupante, non si può dare un’indicazione generica per tutti. Questo virus continuerà a circolare fino a quando non si troverà un vaccino e così come colpisce i cittadini, anche i calciatori e lo staff: bisogna tutelare tutti”.

Sul protocollo della FIGC Riccardi dice: “Ci sono diverse ipotesi, finalizzate alla fine del campionato a cui tutti tengono molto. C’è bisogno di due approcci: uno finalizzato alla conclusione del campionato, con una serie di misure che tendono a circoscrivere il virus. E’ un’ipotesi fortemente condizionata, ma ci sono squadre e squadre: non tutti possono permettersi i test, alloggi per tutti. Quest’impegno economico è pesante. C’è sicuramente un minimo che viene richiesto a tutti: garantire la sicurezza. Non c’è dubbio che l’allenamento o il gioco di squadra che prevede contatto fisico tra atleti è un evento che va considerato piuttosto pericoloso”.

Perché converrebbe giocare al Centro-Sud

Infine la proposta per giocare al Centro-Sud: “C’è un discorso geografico. L’Italia non è tutta uguale a livello di contagi. Al Centro-Sud non c’è stata quell’esplosione terribile del Nord. Ma la gente comunica, la gente viaggia, in alcune parti del Paese questo non si può ancora fare, ci sono paesi dove ci sono ancora 100 e più morti al giorno. Differenziare le aree per livello di rischio è giusto, stiamo proponendo di giocare al Centro-Sud, non ha senso vietare attività dove ci sono zero casi come la Basilicata. La Campania ha reagito molto bene, tempestivamente, la popolazione ha compreso bene la situazione e ha reagito in tempo, preoccupa un po’ di più la Puglia. La seconda e terza ondata possono risultare più pericolose della prima: non possiamo permettercelo. La ripresa? Maggio è ancora un mese a rischio, specialmente in alcune regioni: sarà ancora un mese interlocutorio. Ciò che suggeriremo è di avere provvedimenti diversi a seconda delle aree geografiche”.

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