Le 10 calciatrici più influenti al Mondiale femminile

Venerdì alle 21 allo stadio Parco dei Principi, a Parigi, si giocherà Francia-Corea del Sud, la prima partita dell’ottava edizione del Mondiale di calcio femminile. Il torneo durerà fino al prossimo 7 luglio, giorno della finale. L’impressione condivisa tra gli addetti è che stavolta più che in passato sarà oggetto di attenzioni e interessi che da qualche tempo il calcio femminile riesce a generare, anche in Italia, per via di una maggiore copertura mediatica e di maggiori investimenti e iniziative da parte delle squadre di club e degli organi di governo del calcio.

Esistono ancora ampie aree di intervento necessario per risolvere questioni che pongono oggettive limitazioni all’avanzamento del calcio femminile nel panorama degli sport mondiali. Ma intanto la popolarità acquisita in anni recenti da alcune giocatrici potrebbe favorire non soltanto il successo della manifestazione ma anche la crescita del movimento in generale. Nuovi sponsor e nuovi contratti contribuirebbero a rendere il calcio femminile un’attività professionale riconosciuta e adeguatamente retribuita, migliorando gli ingaggi e di conseguenza il livello di competitività generale.

Alex Morgan (Stati Uniti)

È una delle calciatrici più conosciute al mondo, anche perché la nazionale femminile statunitense, campione in carica, è da tempo la più vincente in circolazione. Ha ventinove anni e, dopo aver giocato e vinto anche in Francia, oggi gioca da attaccante per l’Orlando Pride nel National Women’s Soccer League, il principale campionato di calcio femminile degli Stati Uniti. È brava tecnicamente e segna con facilità: crescendo ha imparato a giocare bene anche in altri ruoli, come esterna alta. Su Instagram la seguono in 5,8 milioni.

Sam Kerr (Australia)

Ha venticinque anni, segna tantissimo e gioca da centravanti nei Chicago Red Stars nel campionato americano. Con la nazionale australiana gioca da quando aveva 15 anni, e la sua maglietta è in assoluto la più venduta nel suo paese. Oggi è una delle calciatrici più richieste dalle grandi squadre, anche in Europa, incluso il Paris Saint-Germain, che nel calcio femminile investe da anni moltissime risorse. È anche nota per le sue esultanze (la capriola che esegue puntualmente dopo ogni suo gol).

Amandine Henry (Francia)

Capitana della nazionale francese, Amandine Henry è una trequartista ventinovenne di fama ed esperienza internazionali. Dopo due stagioni Portland Thorns, negli Stati Uniti, è tornata a giocare in Francia nell’Olympique Lione, la squadra in cui aveva già trascorso la maggior parte della sua carriera. Non segna moltissimo ma fornisce una quantità notevole di assist, ha ottime qualità tecniche e buona visione di gioco. Al mondiale scorso, in Canada, vinse il Pallone d’argento dopo aver contesto e perso quello d’oro alla statunitense Carli Lloyd. È una delle calciatrici più pagate al mondo insieme alla sua connazionale e compagna di squadra Wendie Renard.

Marta (Brasile)

Marta è la calciatrice più famosa di tutti i tempi. È un’attaccante di trentatré anni, gioca nell’Orlando Pride da due stagioni, dopo aver giocato anche in Europa, e ha vinto per sei volte il premio FIFA come miglior giocatrice dell’anno. Gioca nella nazionale brasiliana dal 2002 e ha partecipato a quattro Mondiali, in cui ha segnato complessivamente quindici gol, più di qualsiasi altra calciatrice. È stata più volte definita dai media la “Pelé” del calcio femminile, ma non ha mai vinto un Mondiale e questa in Francia potrebbe essere la sua ultima occasione per riuscirci.

Dzsenifer Marozsán (Germania)

Come Amandine Henry e Wendie Renard gioca anche lei nell’Olympique Lione, una delle due squadre francesi – l’altra è il PSG – che investono di più nel calcio femminile. Ha da poco vinto il premio come miglior calciatrice nel campionato francese per la terza stagione consecutiva. È nata a Budapest, ventisette anni fa, ma ha cittadinanza tedesca. Gioca da trequartista ed è nel giro della nazionale tedesca dal 2010. Ed è anche per la sua presenza che la Germania è una delle favorite di questo Mondiale.

Lieke Martens (Olanda)

Ha ventisei anni, gioca da attaccante nel Barcellona ed è la più forte calciatrice della nazionale olandese. Ha vinto il premio FIFA come miglior giocatrice nel 2017, anno in cui ha anche vinto l’Europeo giocato in casa dalla sua nazionale (segnò lei uno dei quattro gol nella finale vinta 4-2 contro la Danimarca). Grazie alla sua esperienza in Spagna, dove gioca da due stagioni, la sua popolarità è enormemente cresciuta negli ultimi anni. Su Instagram ha 918 mila follower.

Elena Linari (Italia)

Ha venticinque anni e dal 2018 gioca nell’Atletico Madrid, squadra in cui si è trasferita passando dalla Fiorentina e con cui quest’anno ha vinto la Liga femminile spagnola. È l’unica calciatrice professionista della nazionale italiana con un contratto all’estero. L’Italia, che è allenata da Milena Bertolini, non disputa un Mondiale da vent’anni: la prima partita è in programma domenica alle 13 contro l’Australia, a Valenciennes.

Saki Kumagai (Giappone)

Ha ventotto anni ed è la capitana della nazionale giapponese. Gioca da mediana, in posizione abbastanza arretrata, ma le sue qualità tecniche tornano utilissime anche in fase di impostazione. Anche lei appartiene al giro di formidabili calciatrici dell’Olympique Lione, con cui gioca da moltissimo tempo e vinse la Champions League – la prima di quattro – nel 2016 ai calci di rigore (Kumagai segnò quello decisivo).

Christine Sinclair (Canada)

È una delle più grandi – compirà trentasei anni il prossimo 12 giugno – ed è la più forte attaccante del Canada, di cui è anche capitana. Gioca negli Stati Uniti, con i Portland Thorns. Con la nazionale ha segnato 180 gol: gliene mancano quattro per superare l’ex calciatrice statunitense Abby Wambach e diventare la calciatrice con più gol in partite internazionali nella storia del calcio femminile.

Delphine Cascarino (Francia)

A differenza di molte calciatrici già affermate e sue compagne di squadra nell’Olympique Lione, Delphine Cascarino ha sicuramente più storia davanti che alle spalle. Ha ventidue anni ed è ritenuta una delle attaccanti più promettenti d’Europa. Con la nazionale francese gioca dal 2016 e ha segnato tre gol in undici presenze. Con il Lione ha esordito nel massimo campionato femminile francese (la Division 1 Féminine) a diciassette anni. “È molto rapida e abile sulle fasce, e questo potrebbe essere il suo torneo”, ha detto di lei la giornalista sportiva statunitense Caitlin Murray, esperta di calcio femminile.

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