Mondiale 2018: Egitto-Uruguay (venerdì)

Egitto-Uruguay è la seconda partita del gruppo A del Mondiale 2018: le probabili formazioni, le ultime news e i pronostici. Si gioca venerdì alle 14:00.

EGITTO – URUGUAY | venerdì ore 14:00

Mohamed Salah giocherà la prima partita del girone A del Mondiale con il suo Egitto contro l’Uruguay? È la domanda che tutti si pongono in queste ore e che troveranno probabilmente una risposta certa solo quando saranno rese note le formazioni ufficiali. Il recupero dall’infortunio alla spalla subita nella finale di Champions League a causa di un intervento di Sergio Ramos è stato più rapido del previsto. L’attaccante del Liverpool è tornato ad allenarsi con il gruppo e la sua presenza nella seconda partita del Mondiale contro la Russia non sembra in dubbio. Non dovrebbe esserlo nemmeno quella nella partita di esordio contro l’Uruguay, stando a quanto annunciato in conferenza stampa dal commissario tecnico Hector Cuper: Salah ci sarà al 100%, dice. Potrebbe essere anche pretattica, ipotesi da non escludere.

La partita contro l’Uruguay è la più difficile del girone, e un’eventuale sconfitta non comporterebbe l’eliminazione: ci sarebbe tutto il tempo per rimediare contro Russia e Arabia Saudita. Ha quindi senso accelerare il recupero del calciatore più forte dell’Egitto, e farlo giocare con il rischio di una ricaduta contro una nazionale che di scontri fisici e contrasti violenti ci campa? Probabilmente no, anche perché l’Egitto difficilmente riuscirebbe a ottenere un risultato positivo contro l’Uruguay.

Come gioca l’Egitto

L’Egitto torna a giocare il Mondiale ventotto anni dopo l’ultima volta, a Italia ’90. Uscì fuori al primo turno, un risultato che la nazionale adesso allenata da Hector Cuper sembra in grado di migliorare. Il destino dell’Egitto in questo Mondiale dipenderà quasi esclusivamente da quello del suo calciatore più forte, Mohamed Salah. È il calciatore più forte di questa nazionale, e viene anche da una stagione eccezionale in cui ha segnato 44 gol in 52 partite: se il Liverpool è arrivato in finale di Champions League il merito è stato soprattutto suo, e se l’ha persa è stata anche per colpa del suo infortunio nel primo tempo sul risultato di zero a zero.

Salah ha anche segnato i due gol che hanno dato all’Egitto la qualificazione al Mondiale, incluso un calcio di rigore decisivo segnato al novantesimo contro il Congo. La sua presenza è fondamentale anche per il coraggio e la fiducia che riesce a suscitare nei compagni.

Tolto Salah, il livello dell’Egitto è molto basso. L’altro calciatore più forte è il centrocampista dell’Arsenal Mohamed Elneny che non ha mantenuto le promesse di inizio carriera (Wenger lo ha sempre considerato una riserva negli ultimi anni). Tra l’altro arriva a questo Mondiale in non perfette condizioni fisiche a causa di un recente infortunio. Gli altri due calciatori egiziani che giocano in Premier League, il difensore Ahmed Hegazi e l’attaccante Ramadan Sobhi, sono entrambi retrocessi in Championship rispettivamente con West Bromwich e Stoke City. Hegazi ha un passato in Italia con Fiorentina e Perugia, ed è riuscito a tornare su buoni livelli dopo due gravi infortuni che ne avevano quasi compromesso la carriera. Sobhi è un esterno d’attacco molto talentuoso con ancora ampi margini di miglioramento dato che ha solo 21 anni. Sempre in attacco c’è un altro esterno veloce e abile nel dribbling, ovvero Mahmoud Hassan soprannominato “Trezeguet”.

Il portiere dell’Egitto è Essam El-Hadary, che ha 45 anni. La difesa è schierata solitamente a quattro. Nel modulo di base adottato da Cuper ci sono quattro difensori che non avanzano mai: la squadra tiene il baricentro sempre molto basso, e i due centrocampisti centrali forniscono ulteriore copertura. La fase offensiva è principalmente articolata intorno al contropiede, che punta sulla velocità di Salah, Sobhi e/o Trezeguet, con un attaccante centrale (Koka o Mohsen) che deve cercare di aprire spazi per i compagni di reparto.

L’Uruguay è ancora più forte del 2010

Il commissario tecnico dell’Uruguay è lo stesso del 2010, Oscar Tabarez, che nel Mondiale in Sudafrica portò la nazionale a sorpresa fino alle semifinali. L’esperto allenatore uruguaiano, con un passato da allenatore in Italia (al Cagliari e al Milan), soffre da tempo di una neuropatia cronica che colpisce il sistema nervoso e indebolisce i muscoli. Ha fortemente voluto continuare ad allenare, e il suo coraggio potrebbe essere contagioso anche per i calciatori, ai quali in ogni caso la “garra” – traducibile come cattiveria agonistica – tradizionalmente non manca.

La grande forza dell’Uruguay è prima di tutto la fase difensiva, che può contare sui tostissimi centrali dell’Atletico Madrid: il capitano Diego Godín e José María Giménez. I terzini raramente si lanciano in attacco, e i potenziali titolari sono Guillermo Varela o Maxi Pereira, a destra, e Martin Caceres, a sinistra. C’è anche la possibilità di spostare Caceres a destra e fare giocare da terzino sinistro Diego Laxalt del Genoa. Fare gol all’Uruguay è sempre molto complicato, perché anche i centrocampisti aiutano i difensori con un pressing continuo sui portatori di palla avversari. Lì dove nel 2010 c’era Arevalo Rìos ora c’è lo juventino Rodrigo Bentancur, che di più ha una rilevante robustezza fisica e una buona tecnica di base. Il compagno di reparto titolare dovrebbe essere Matias Vecino dell’Inter, e il primo sostituto è un’altra faccia nota del campionato italiano, Lucas Torreira, ceduto dalla Sampdoria all’Arsenal per trenta milioni di euro.

Rispetto al 2010 non c’è più Diego Forlan, ma giocando con due attaccanti (Luis Suarez e Edinson Cavani) anziché tre l’Uruguay è più bilanciato. E nel nuovo ruolo Cavani è meno sacrificato in fase di non possesso palla e può essere più incisivo in zona gol. Le riserve in attacco non mancano: Cristhian Stuani ha fatto 19 gol nel Girona (non male, in una squadra neopromossa della Liga spagnola) e il giovane Maximiliano Gómez ha fatto vedere ottime cose al Celta Vigo. Né mancano i calciatori di grande qualità tecnica da inserire in caso di necessità: Nicolas Lodeiro e Giorgian De Arrascaeta.

Le ultime notizie sulle formazioni

Il dubbio principale di formazione dell’Egitto riguarda Salah. Cuper ha detto che a meno di imprevisti sarà titolare, ma qualche dubbio rimane ugualmente. Nel 4-2-3-1 che in fase di non possesso palla si trasforma in 4-4-1-1, sarebbe eventualmente Trezeguet a occupare il posto di Salah, al servizio di Koka in ballottaggio con Mohsen. Con Salah in campo è invece possibile l’avanzamento nel ruolo di attaccante centrale di Trezeguet.

Dall’altra parte è sicuro il modulo di gioco, il 4-4-2, ma non lo sono tutti gli interpreti. Muslera in porta, Godin e Gimenez centrali, Bentancur e Vecino a centrocampo, Suarez e Cavani sono sicuri del posto. Potrebbero esserci invece novità sulle fasce di difesa e centrocampo, dove il commissario tecnico Tabarez prevedendo il catenaccio dell’Egitto potrebbe optare per una scelta subito più offensiva preferendo De Arrascaeta a Rodriguez.

I pronostici

L’Uruguay è più forte dell’Egitto, che non avrà il suo calciatore più forte Salah, 35 gol in 56 presenze con la nazionale, al meglio della condizione fisica. Non sarà comunque una partita facilissima per l’Uruguay, che non brilla quando è costretto a fare un maggiore possesso palla e non può agire in contropiede. Ma restando costantemente in attacco, con due attaccanti formidabili come Suarez e Cavani, un gol prima o poi dovrebbe arrivare, e potrebbe bastare per ottenere la vittoria. Anche in caso di gol subìto nel primo tempo l’Egitto non modificherebbe il suo assetto tattico: l’obiettivo di questa partita sarà quello di pareggiare zero a zero o al limite subire meno gol possibile. In caso di arrivo a pari punti, il primo criterio è la differenza reti, e in tal senso sarà molto importante evitare sconfitte travolgenti.

Un altro fattore da tenere in considerazione in vista di questa partita riguarda la preparazione al Mondiale dell’Egitto, coincisa con il Ramadan, il mese sacro – cominciato a metà maggio – che richiede ai musulmani di digiunare dall’alba al tramonto. “Avremo un grosso problema di adattamento perché giocheremo il primo giorno subito dopo un digiuno di mese”, ha detto Mohamed Abouelela, responsabile dello staff medico dell’Egitto. Ha spiegato che le difficoltà riguardano anche i ritmi veglia-sonno, visto che i giocatori sono passati attraverso due fusi orari diversi.

Una curiosità statistica: da quando Cuper è il commissario tecnico l’Egitto ha subìto ben 13 gol da colpi di testa. Non è un fatto rassicurante sapendo di dovere giocare contro calciatori molto abili nel gioco aereo come Godin, Gimenez e lo stesso Cavani, probabile marcatore della partita.

Le probabili formazioni di Egitto-Uruguay

EGITTO (4-2-3-1): El-Hadary; Fathy, Gabr, Hegazi, Abdel-Shafy; Elneny, Tarek; Sobhi, Trezeguet, Warda; Koka.
URUGUAY (4-2-3-1): Muslera; Varela, Godin, Gimienez, Caceres; Nandez, Bentancur, Vecino, De Arrascaeta; Suarez, Cavani.

PROBABILE RISULTATO: 0-2
2 (1.63, planetwin365)
X2 + UNDER 3.5 (1.32, planetwin365)
CAVANI MARCATORE (2.30, Goldbet)
OVER 3.5 CARTELLINI (1.70, Goldbet)

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