Le cose da sapere sul Gran Premio della Malesia

La partenza del Gran Premio della Malesia di Formula 1 è alle 9 di domenica mattina (occhio: tra sabato e domenica in Italia cambia l’orario, e con il vecchio la partenza sarebbe alle 8). È la gara più lunga del campionato, e spesso piove, probabilmente anche stavolta. Tra le due Mercedes – sorpresa! – c’è una Ferrari, quella di Vettel, che potrebbe anche farcela, a tenersi dietro Rosberg tutto il tempo. Facciamo qualche ipotesi ragionata sul genere di gara che potrebbe uscirne.

La griglia di partenza, intanto

1. Hamilton – Mercedes
2. Vettel – Ferrari
3. Rosberg – Mercedes
4. Ricciardo – Red Bull
5. Kvyat – Red Bull
6. Verstappern – Toro Rosso
7. Massa – Williams
8. Bottas – Williams
9. Ericsson – Sauber
10. Grosjean* – Lotus
11. Raikkonen – Ferrari
12. Maldonado – Lotus
13. Hulkenberg – Force India
14. Perez- Force India
15. Sainz – Toro Rosso
16. Nasr – Sauber
17. Button – McLaren
18. Alonso – McLaren
19. Merhi – Marussia
20. Stevens – Marussia

*Grosjean aveva fatto l’ottavo tempo in Q3, ma è stato penalizzato con un arretramento di due posizioni per non aver rispettato, all’inizio della Q2, l’ordine di uscita dalla pit lane in base all’ordine di arrivo in Q1.

Chi va forte sul bagnato?

È il caso di chiederselo. Sia perché ci sono previsioni di pioggia anche per la gara, sia perché quella caduta durante le qualifiche ha effettivamente determinato alcune lievi alterazioni nella composizione della griglia di partenza. Per esempio: Raikkonen sarebbe certamente più avanti, perché non si sarebbe verificato quel pasticcio dovuto al rallentamento causato da Ericsson; le Red Bull sarebbero più indietro e le Williams più avanti (molto male, le Williams sul bagnato); e Vettel, molto probabilmente, non sarebbe riuscito a stare davanti alla Mercedes di Rosberg. Se alla fine non ce l’ha fatta a fare addirittura la pole position è perché davanti a tutti si è piazzato ancora una volta Hamilton, uno che sul bagnato ci ha sempre saputo fare.

È comunque da considerarsi molto più merito di Vettel che della Ferrari, quel giro pazzesco che gli ha permesso di arrivare così vicino alla pole e di stare davanti a Rosberg. La sua capacità di controllo della macchina e parzializzazione della potenza in uscita di curva è finora una delle cose più apprezzabili di tutto il fine settimana. E la conferma che con l’ingaggio di Vettel, molto probabilmente, la Ferrari ci ha guadagnato in termini di prestazione e velocità pura in qualifica, uno degli aspetti più lacunosi degli ultimi anni.

La Ferrari va abbastanza forte da giocarsela con la Mercedes?

No. Forte sì ma fortissimo no. Le prove del venerdì, come già successo in Australia, hanno mostrato che sul cosiddetto “passo gara” – la velocità media di percorrenza di un certo numero di giri in assetto da gara – la Ferrari sta messa molto bene. Raikkonen, in particolare, ha fatto un notevole run di 9 giri con gomma media con il tempo medio 1.45.080. Hamilton ha completato un run di 6 giri con tempo medio 1.45.070 e Rosberg un run di 7 giri con tempo medio 1.45.313. Pur essendo più lento nel confronto dei giri iniziali, rispetto alle Mercedes Raikkonen ha mostrato una maggiore costanza e un inferiore degrado delle gomme: continuava a fare ottimi giri mentre quelli di Hamilton e Rosberg calavano parecchio.

Detto questo, la realtà della gara a Melbourne ha evidenziato che la Ferrari non riesce, per adesso, a rimanere indifferentemente veloce quanto la Mercedes in tutte le condizioni della pista che si susseguono durante la corsa. Con il risultato che alla fine si prende più secondi di distacco rispetto a quelli che dovrebbe perdere calcolando i tempi del venerdì in senso assoluto. Solo con una buona partenza e una gara perfetta, Vettel ha qualche possibilità di riuscire a tenersi Rosberg alle spalle per tutto il tempo, e forse solo “copiando” prontamente la strategia di Rosberg, per non rischiare di perdere secondi di vantaggio. L’anno scorso, guidando la Red Bull, finì che Vettel arrivò terzo, pur essendo riuscito a stare davanti a Rosberg in qualifica.

Il discorso cambia, naturalmente, in caso di pioggia battente e di possibili interruzioni della corsa: condizioni di pista molto bagnata potrebbero favorire gli errori di qualsiasi pilota.

Videobombing in Malesia

«Ciao, mamma! Sono al Gran Premio e faccio foto! Oh yeah!»

Chi arriva fino in fondo alla gara

Il Gran Premio della Malesia è il più lungo di tutto il campionato: 5,543 chilometri a giro per 56 giri (fanno 310.408 chilometri di corsa), percorsi in un tempo di circa un’ora e quaranta minuti. Sia per questo motivo, sia perché piove spesso, tradizionalmente è una gara che finisce con numerosi ritiri: 7 nel 2014, 6 nel 2013, 3 nel 2012, 8 nel 2011, 7 nel 2010, 6 nel 2009 (un’indimenticabile edizione interrotta e conclusa dopo 55 giri per impraticabilità della pista). Il caso di una gara con molti non classificati potrebbe a maggior ragione verificarsi in questa edizione considerando che: 1) nei test invernali le macchine hanno girato praticamente mai su pista bagnata; 2) ci sono numerosi debuttanti, potenzialmente inesperti in queste condizioni; 3) ci sono ancora alcune macchine che faticano ad arrivare al traguardo già in condizioni normali.

UNDER 15,5 macchine al traguardo
QUOTA TOTALE: 1.40, Eurobet

Una multipla e un sistema

Testa a testa
ALONSO-BUTTON 2 (1.90)
PEREZ-HULKENBERG 2 (1.60)
RICCIARDO-KVYAT 1 (1.40)
VETTEL-RAIKKONEN 1 (1.20)
QUOTA TOTALE: 5.11, Eurobet

Non classificati (tutte le 4uple)
MALDONADO (2.80)
NASR (3.45)
ALONSO (2.25)
SAINZ (3.00)
VERSTAPPEN (3.00)
Quota minima 56.70 / quota massima 86.94, Eurobet

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