La strada è già in salita per la Grecia degli “italiani” dopo il ko all’esordio con la Romania. La nazionale allenata da Claudio Ranieri, capitata in un girone facile e dove tutte potrebbero passare – escluse le Far Oer – deve ora conquistare a tutti i costi i tre punti contro la ruvida e ostica Finlandia.
Romania e Ungheria, storia di un’antica rivalità dentro e fuori dal campo. Un tempo, quando gli ungheresi insegnavano calcio, non c’era partita: la supremazia magiara era netta. Da circa trent’anni invece i ruoli si sono invertiti. Negli ultimi sette confronti con i rumeni l’Ungheria ha quasi sempre perso, raccogliendo solamente un misero pareggio. Anche oggi, nonostante la Romania sia dovuta ripartire con un nuovo ciclo e adottare una linea verde, la differenza tra i due organici è notevole.
Un esordio deludente quello dell’Ungheria, battuta in casa dall’Irlanda del Nord: si è trattato di un mezzo suicidio, visto che gli uomini di Dardai erano in vantaggio fino a un quarto d’ora dalla fine. Al contrario, la Romania, corsara in Grecia – gli ellenici sono praticamente gli unici veri concorrenti per il primo posto nel girone – ha già fatto un enorme passo verso la qualificazione.
Tanti assenti per infortunio nell’Ungheria, che in avanti si affiderà all’attaccante dell’Hoffenheim, Szalai: a lui l’arduo compito di spezzare il lungo digiuno di gol dei magiari in terra rumena che va avanti da cinque gare.
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Niente scuse. La Grecia di Claudio Ranieri ha l’obbligo di qualificarsi visto che è capitata in un girone senza squadroni e, con i nuovi criteri, sarebbe un’autentica tragedia non conquistare l’accesso alla fase finale. L’inizio però non è stato dei più promettenti: la sconfitta casalinga all’esordio nelle qualificazioni con la Romania ha subito destato qualche preoccupazione. Ranieri è però un allenatore esperto e saprà come raddrizzare la situazione.
Per rimediare alla falsa partenza, la Grecia deve andare a vincere in Finlandia, trasferta difficile non solo dal punto di vista climatico. I finnici hanno vinto in rimonta contro le Far Oer e le tenteranno tutte per strappare via un punto, a costo di barricarsi in difesa.
Il compito di fare la partita toccherà alla Grecia, che ritrova il bomber Mitroglou ma dovrà fare a meno dei suoi giocatori più tecnici: Kone, Fetfatzidis e Christodoulopoulos, che in Italia conosciamo bene, sono bloccati da infortuni. Per tutta questa serie di motivi sarà probabilmente una partita noiosa e poco spettacolare. Meglio andarci cauti e puntare sulla doppia chance esterna, oltre che sull’opzione “under”.
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L’Irlanda del Nord è forse la squadra più sottovalutata di questo girone non certo di ferro. Quasi tutti i suoi nazionali giocano da anni in Inghilterra, alcuni di loro anche in Premier – ci riferiamo a Evans (Manchester United), McAuley e Baird (Wba) e Davis (Southampton) – e hanno acquisito una discreta esperienza. Sulla carta è inferiore solo a Romania e Grecia: per la prima volta dopo tanto tempo – l’ultima partecipazione ad una rassegna internazionale risale al 1982 – la qualificazione non è un’utopia.
La gara con le simpatiche Far Oer, formazione di semiprofessionisti che nella vita di tutti i giorni svolgono tutt’altro lavoro, è un’occasione per confermare il primato raggiunto grazie alla convincente prova in Ungheria, che ha visto i nordirlandesi rimontare un gol di svantaggio nei minuti finali grazie ad un McGinn in grande spolvero: l’attaccante dell’Aberdeen, entrato nella ripresa, ha firmato la rete del pareggio e fornito l’assist per l’ex palermitano Lafferty che ha realizzato il gol della vittoria.
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