Chi vince il GP del Canada?

Pioverà?

No, non dovrebbe. Quindi si dovrebbero rivedere un po’ di valori normali in pista, con Ferrari e Lotus che risalgono, e Mercedes che probabilmente non riuscirà a tenere con le gomme a meno che non s’inventino qualcosa con la strategia (ma c’è poco da inventarsi, se non vai più forte degli altri: andranno tutti per le due soste). Anche il povero Bottas sembra destinato a perdere parecchie posizioni, ma s’è capito che questo ragazzo finlandese, 23 anni, è un gran manico, dato che questo terzo posto in griglia non lo ha ottenuto a caso: era sempre lì nella parte alta della classifica dei tempi, in tutte le sessioni, e in condizioni meteo molto difficili. E peraltro quella di quest’anno è forse una delle peggiori macchine mai costruite dalla Williams.

Chi vince?

Vettel è quello messo meglio in qualsiasi condizione di pista: asciutta, umida, bagnata. Dopo un po’ di difficoltà a inizio stagione, nelle ultime uscite la Red Bull sembra aver sistemato anche i problemi con un passo gara che non sempre si era dimostrato all’altezza. Forse in gara quello della Ferrari continua a essere un pelino migliore, come hanno dimostrato anche i pochi giri sull’asciutto venerdì. Ma per lottare per la vittoria Alonso avrebbe bisogno di una serie di condizioni: gara asciutta e ottima partenza, con almeno due sorpassi al termine del primo giro, per non perdere contatto da Vettel che potrebbe sfruttare un eventuale calo delle Mercedes come tappo per guadagnare ancora più spazio. Comunque il primo favorito dopo Vettel resta Alonso: l’anno scorso questa gara l’aveva in pugno, e la perse per una strategia – col senno di poi, sbagliata – da un solo pit stop. Sull’asciutto Raikkonen, sebbene parta decimo, risalirà posizioni e potrebbe finire a podio.

Una multipla sicura?

multipla GP CanadaNon esistono multiple sicure, e con la Formula 1 è ancora più complicato (qui spiegavamo perché). Ma lavorando con i testa a testa qualcosa dovrebbe uscire. La Mercedes, come detto, probabilmente tornerà ad avere problemi con le gomme, soprattutto nella prima parte della gara, quando tutti potrebbero soffrire un po’ di graining (perché la pista sarà totalmente priva di gommatura, dopo la pioggia dei giorni scorsi). Sull’asciutto Ferrari e Lotus dovrebbero risalire parecchie posizioni, e anche Massa alla fine dovrebbe avere la meglio su Button, che invece tifa per la pioggia, viste le pessime prestazioni della McLaren.
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A proposito di Massa: perché non riesce più a stare in pista?

Ottima domanda. Felipe aveva iniziato la stagione molto bene, poi a Monaco non si capisce cosa gli sia successo. Degli incidenti la Ferrari non ha chiarito niente, e neppure lui, perché il doppio botto è stato brutto e tutti erano più preoccupati per le condizioni di salute del pilota che per altro, come capita quando si telefona alla mamma per dirgli che hai appena distrutto la macchina: «ma tu stai bene?». Detto che Massa sta bene, si può dire che le tre uscite di pista in meno di due GP (il secondo ancora lo deve correre) sono imputabili a suoi errori di guida, peraltro ricorrenti.

A Monaco è sembrato che Massa avesse un problema di ripartizione di frenata (che non è un guasto della macchina, semmai è un cattivo setting): bloccava il posteriore perdendo direzionalità dell’anteriore proprio nel momento esatto in cui doveva impostare la curva a destra, a volante ancora dritto. Qui nella sessione di qualifiche le immagini televisive dall’esterno non aiutano perché la regia lo riprende che ha già perso il controllo della macchina. L’asfalto era umido e molti commentatori italiani hanno ipotizzato che Massa abbia toccato la striscia bianca a bordo pista, dove in queste condizioni c’è molto poca aderenza. Ma dalle immagini della camera onboard sembrerebbe che Massa sia ancora all’interno della pista, seppur di poco, e non sulla striscia bianca. E sembrerebbe essersi ripresentato un problema simile ai due di Monaco, ovvero un bloccaggio del posteriore in frenata proprio nel momento in cui c’era da impostare la curva a destra: le condizioni di scarsa aderenza dell’asfalto hanno poi (non prima) determinato il testacoda e l’uscita di pista, ma la causa iniziale sembra essere ancora legata a un bloccaggio del posteriore, non alla striscia bianca a bordo pista.

Questa seria di errori a noi ha in parte ricordato un brutto incidente di Raikkonen nelle libere di Monza nel 2007 (lì la curva da impostare era a sinistra, la prima della variante Ascari). Anche in quell’occasione Raikkonen perse completamente direzionalità dell’anteriore, forse anche lui a causa di un bloccaggio imprevisto – e inspiegabile – del posteriore in frenata, prima dell’ingresso in curva. Insomma l’impressione, purtroppo, è che la pioggia non c’entri.

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