Solo due gare questa notte: Oklahoma affronta i Bulls orfani di Rose con l’obiettivo di riportare in positivo il record. Clippers in trasferta in Oregon dopo il largo successo sugli Spurs.
Evviva la sincerità: con James Harden migrato improvvisamente in Texas e Derrick Rose ancora in piena fase di riabilitazione, questa sfida, rispetto a qualche mese fa, di appeal ne ha perso parecchio. “Diciamolo”, tuonerebbe un baffuto politicante italico. Perchè stanotte, nella Windy city, si scontrano due squadre che stanno vivendo un periodo di transizione, circondato da numerosi interrogativi. Oklahoma non ha del tutto somatizzato la perdita del Barba, Chicago valuta se e fino a quando potrà essere competitiva anche senza DR1. Dubbi che hanno reso di fatto altalenante il cammino di entrambe: due vinte e due perse per OKC, tre vinte e una persa per i Bulls. Fattore determinante potrebbe essere la difesa: mastro Thibodeau, con Noah in versione “spaventapasseri”, farà di tutto per limitare le bocche da fuoco Durant e Westbrook, ai quali si è aggiunto Kevin Martin, un altro che di punti nelle mani ne ha da vendere.
La bolgia del Rose Garden è un luogo che di insidie ne nasconde sempre parecchie. Espugnarlo sarà ardua impresa per i Clippers, ventiquattr’ore dopo aver domato degli svogliati San Antonio Spurs sul parquet dello Staples. Nelle loro prime cinque gare di regular, Chris Paul e compagnia bella hanno viaggiato a corrente alternata: prestazioni brillanti, ma pure tracolli inattesi con quintetti assolutamente alla loro portata. La sfida di questa notte ha tutta l’aria di un esame per capire di che pasta sono davvero fatti. Portland è una squadra giovane, esplosiva, piena di talento, che fa della corsa la sua miglior arma per bilanciare quell’inesperienza che “galoppa” in senso avverso. Coach Del Negro dovrà stare attento a non sottovalutare il rookie Lillard, in costante doppia cifra fino a questo momento, se non vuole incappare in un’altra brutta avventura. La stanchezza dei losangelini, comunque, favorisce (seppur di poco) i Blazers, reduci da tre giorni di riposo.
