Champions League: Juventus-Barcellona (martedì)

La Juventus e il Barcellona, già avversarie nella finale di Champions League di due stagioni fa, si affrontano stavolta nella partita di andata dei quarti, a Torino. La Juventus è una squadra più forte rispetto ad allora, ma il Barcellona è ancora la principale favorita, dopo la memorabile rimonta negli ottavi. Ecco le ultime news, le probabili formazioni, gli spunti di riflessione e i pronostici sulla più attesa partita dei quarti di Champions League.

La Juventus giocherà in casa la partita di andata dei quarti di finale di Champions League contro il Barcellona, e sarà subito decisiva perché un eventuale risultato negativo probabilmente la condannerebbe già all’eliminazione, visto il diverso rendimento della squadra di Luis Enrique tra partite al “Camp Nou” e in trasferta. Delle otto partite perse nel corso di questa stagione, ben sei il Barcellona le ha perse fuori casa. Inoltre, nelle ultime quattro partite di Champions League giocate in trasferta nella fase a eliminazione diretta, ha perso tre volte su quattro subendo complessivamente nove gol. Questo è il punto di partenza, almeno secondo noi: se la Juventus vince o pareggia la partita senza subire più di un gol, può sperare nel passaggio del turno; in qualsiasi altro caso la situazione si farebbe molto complicata. Basti pensare al caso-limite rappresentato dal Paris Saint-Germain, a cui non è bastato neppure un 4-0 in casa nella partita di andata, per superare un turno che a molti sembrava già superato.

Quanto è cambiata la Juventus (è cambiata?)

Sì, la Juventus è cambiata parecchio rispetto alla squadra che ha affrontato il Barcellona nella finale di Champions League della stagione 2014-2015. Rispetto ad allora Allegri ha un centrocampo probabilmente meno forte, soprattutto sul piano fisico, per via delle cessioni di Pogba e Vidal. Però ha più alternative in difesa: prima di tutto un terzino sinistro, Alex Sandro, più forte di Evra, soprattutto a livello offensivo. E ha un attacco decisamente più efficace in zona gol e anche più assortito: Dybala-Higuain come coppia funziona più di Morata-Tevez. Non c’è più Pirlo, ma la Juventus ha in Pjanic un più che valido sostituto sia per gli assist che per i calci di punizione, in cui anche Dybala è molto bravo, quando c’è da tirare col sinistro.

La Juventus attuale sembra complessivamente più forte di quella di due anni fa, con una rosa più profonda e comunque con delle caratteristiche di gioco che possono mettere maggiormente in difficoltà il Barcellona rispetto al passato. Il Barcellona ha confermato contro il Psg di soffrire molto contro squadre che puntano sull’“agonismo” e che fanno un pressing molto alto, tipo di gioco a cui Allegri ha abituato la sua squadra negli ultimi due mesi, in cui è passato dal 3-5-2 al 4-2-3-1 proprio in funzione della Champions League. Il modulo con cui la Juventus è tornata ad alti livelli con Conte potrebbe tornare molto utile in caso di vantaggio da amministrare e per provare a non subire gol nei minuti finali, anche perché per via dell’infortunio di Pjaca, l’allenatore Allegri non ha tante alternative nei ruoli offensivi del 4-2-3-1.

Come può giocare la Juventus

Almeno inizialmente la Juventus dovrebbe confermare il modulo che negli ultimi due mesi le ha permesso di ottenere dei risultati eccezionali: è facilmente prevedibile un avvio di partita giocato su ritmi molto alti, con la linea di difesa schierata alta e centrocampisti e attaccanti in pressing costante sui difensori avversari. Il Barcellona prova sempre a giocare palla a terra, ma senza lo squalificato Busquets potrebbe trovare ancora maggiori difficoltà nel dare avvio all’azione. Gran parte dei gol subiti da Ter Stegen in stagione sono nati proprio da situazioni di questo tipo, con il Barcellona che ha sbagliato in fase di avvio dell’azione e ha preso gol in contropiede.

Higuain, Dybala e Cuadrado hanno la giusta velocità per mettere in difficoltà la difesa del Barcellona, mentre Mandzukic potrà sovrastare nel confronto fisico e aereo Sergi Roberto. È facile immaginare una serie di azioni della Juventus che partono dalla destra con Cuadrado e Dani Alves – che potrebbe essere preferito a Lichtsteiner, per la conoscenza che ha del Barcellona e del diretto avversario Neymar, suo connazionale – per arrivare al cross per la testa di Mandzukic dalla parte opposta del campo, visto che gli avversari soffrono molto i cambi di gioco improvvisi. La Juventus ha anche buone possibilità di fare gol o su calci piazzati diretti o sul gioco aereo, facendo valere la maggiore altezza media (di circa quattro centimetri) e la presenza di numerosi calciatori abili nel colpo di testa.

Come sta il Barcellona

Nella partita dello scorso turno di Liga spagnola, sabato sera, il Barcellona ha perso 2-0 a Malaga ponendo ancora una volta, tra esperti e osservatori, una serie di dubbi circa le condizioni atletiche e psicologiche della squadra. L’opinione più condivisa è che sia molto difficile farsi un’idea coerente e stabile del Barcellona di questa stagione. Una memorabile impresa sportiva (la più grande rimonta nella storia della Champions League, agli ottavi contro il Paris Saint-Germain) e una finale di Coppa del Re già raggiunta sono controbilanciate da un andamento molto incerto in campionato, in cui ha già perso quattro volte (e l’ultima volta meno di un mese fa, a La Coruna contro il Deportivo, che gioca per non retrocedere).

L’opinione più condivisa al Veggente, però, è che la sconfitta di sabato sera in casa del Malaga abbia un valore alquanto relativo, sicuramente da soppesare con grande cautela. A causa dell’assenza per squalifica di Gerard Piqué, in difesa il Barcellona giocava con Umtiti e Mathieu, probabilmente la più fragile combinazione di centrali possibile quest’anno. A poco è servita la sostituzione di Mathieu, principale responsabile del gol subìto al 32°: Mascherano, che aveva cominciato la partita da esterno di difesa, si è trovato a giocare da centrale in un secondo tempo quasi subito condizionato dall’espulsione di Neymar. Lo stesso discorso vale per il centrocampo. Mancava Rakitic, squalificato, e Luis Enrique ha ritenuto fosse il caso di dare anche un turno di riposo a Iniesta, poi entrato di corsa nel secondo tempo al posto di un deludente Denis Suarez.

Cosa deve sperare la Juventus

Un aspetto che potrebbe rivelarsi un vantaggio per la Juventus è l’attuale condizione nervosa di alcuni giocatori del Barcellona. Più che ingenuità o inadeguatezza, è sembrata esserci molta frustrazione in alcuni dei falli commessi dal Barcellona contro il Malaga, a prescindere da qualsiasi valutazione sull’arbitraggio (molto contestato da Luis Enrique). Neymar è arrivato in netto ritardo su un pallone ormai irraggiungibile, e ha finito per tirare un mezzo calcio all’avversario, non del tutto intenzionale, certo, ma rispetto al quale una seconda ammonizione non può essere ritenuta una sanzione inappropriata.

Inoltre, mentre i giocatori si dirigevano verso lo spogliatoio, alla fine del primo tempo, l’attaccante Luis Suarez – calciatore tra l’altro non noto per particolare sportività – è stato ripreso mentre pare rimproverasse, parlandogli in un orecchio, l’attaccante avversario Sandro Ramirez, ex attaccante del Barcellona e autore del gol. «Non dimenticare chi ti ha dato da mangiare», pare abbia detto Suarez, riferendosi all’esultanza di Sandro in occasione del gol, da lui evidentemente ritenuta non abbastanza rispettosa dell’avversario.

Se la partita dovesse mettersi bene per la Juventus, questo apparente nervosismo del Barcellona potrebbe tornare molto utile, anche in funzione della partita di ritorno. Nel Barcellona i diffidati sono Neymar, Piqué e Rakitic; nella Juventus soltanto Cuadrado. Tra le numerose qualità di Giorgio Chiellini – il cui rapporto con Luis Suarez è stato peraltro piuttosto conflittuale, in passato – c’è quella di marcare gli avversari in modo efficace, incessante e molto ravvicinato, inducendoli talvolta a compiere errori comportamentali le cui conseguenze ricadono poi su tutta la squadra.

Il principale punto debole del Barcellona

Che la difesa del Barcellona sia il punto più vulnerabile di tutta la squadra è cosa nota. Il fattore che però potrebbe ulteriormente indebolire quel reparto è l’assenza per squalifica di Busquets, che del Barcellona è ormai da anni una sorta di mediano con il doppio ruolo di difensore aggiunto e centrocampista centrale con compiti di impostazione (ancora di più da quando Xavi ha lasciato la squadra). Per evitare che in una partita di andata così importante la sua assenza possa provocare troppi danni, è molto probabile che Luis Enrique – diversamente dalle ultime volte in cui Busquets è mancato – decida di affidare quel ruolo a Mascherano, a protezione della difesa, piuttosto che incaricare uno tra Denis Suarez o André Gomes.

In qualsiasi caso, la partita di andata degli ottavi di finale tra Barcellona e Paris Saint-Germain ha chiaramente mostrato che è quello il punto del campo in cui il Barcellona può perdere le partite. Mantenendo alto il pressing – ed è un lavoro che dovrebbero svolgere innanzitutto gli attaccanti della Juventus – si impedisce a Ter Stegen di fornire palloni facili ai terzini smarcati o di passare il pallone per vie centrali al difensore più vicino a Iniesta o a Rakitic.

Cosa deve temere di più la Juventus

È piuttosto superfluo specificarlo, ma l’attacco del Barcellona è con ogni probabilità l’ostacolo più grande che in questo momento separa la Juventus dalle semifinali di Champions League. Se si esclude la particolare – e difficilmente ripetibile – partita di andata degli ottavi di finale contro il Paris Saint-Germain, nessuno degli avversari del Barcellona è stato in grado di batterlo senza necessariamente avvalersi di una prestazione straordinaria del proprio portiere. L’ultima volta è capitato proprio sabato scorso: il Malaga non avrebbe mai vinto quella partita senza il contributo fondamentale del portiere camerunese Kameni, autore di almeno due parate eccezionali. (Kameni è un portiere molto discontinuo ma spesso capace di interventi miracolosi).

Per questa ragione è quasi impossibile che la Juventus possa fare una grandissima partita senza che questo implichi necessariamente una grandissima partita di Gianluigi Buffon, perché i tiri del Barcellona, in un modo o nell’altro, arriveranno. Si tratta peraltro di un tipo di avversario al cui gioco d’attacco la Juventus, nel campionato di Serie A, non è neanche lontanamente abituata (nemmeno quando incontra il Napoli di Sarri si verificano circostanze paragonabili, né per schemi di gioco né per interpreti). Particolare attenzione, per esempio, dovrà essere destinata agli scambi ravvicinati in prossimità dell’area, e alle triangolazioni che spesso Messi conclude con quei tiri piazzati sul palo lontano, facendo rimbalzare il pallone a terra.

Il pronostico

In questa partita è più facile immaginare i motivi per cui le due squadre possano riuscire a fare gol – sono numerosi e li abbiamo elencati tutti – che pensare a una partita da “under 2.5”, per dirla col gergo delle scommesse sportive, nonostante si tratti solo della partita di andata. Il pronostico principale è il “gol” (entrambe le squadre segnano): la quota non è nemmeno malaccio, bancata intorno a 1.70 dai principali bookmaker italiani.

Le probabili formazioni:
JUVENTUS: Buffon, Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro, Pjanic, Khedira, Mandzukic, Cuadrado, Dybala, Higuain.
BARCELLONA: Ter Stegen, Sergi Roberto, Piqué, Umtiti, Jordi Alba, Mascherano, Iniesta, Rakitic, Messi, Neymar, Luis Suarez.

PROBABILE RISULTATO: 2-1
GOL (1.77, Unibet)
1X (1.50, Bet365)
GOL o OVER 2.5 (1.49, GoldBet)
OVER 4.5 CARTELLINI (1.66, Bet365)




 

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