Champions League: Siviglia-Leicester City (mercoledì)

Uno degli ottavi di finale di Champions League da seguire con interesse è quello tra il Siviglia e il Leicester, due squadre che hanno compiuto ampi progressi l’una e notevoli regressi l’altra, rispetto alla stagione scorsa.

SIVIGLIA – LEICESTER | mercoledì ore 20:45

Sul piano internazionale il Siviglia è una dei club di calcio più noti e vincenti dell’ultimo decennio: ha vinto consecutivamente le tre edizioni più recenti della Europa League, stabilendo un record, e tra il 2005 e il 2007 aveva vinto quel torneo altre due volte. Quest’anno è tra le squadre degli ottavi di Champions League, con merito e con grandi ambizioni dopo la deludente esperienza della stagione scorsa, quando uscì nella fase a gironi. Il Leicester no, è una squadra sostanzialmente priva di esperienza internazionale, la cui presenza in Champions League quest’anno era già sorprendente di per sé, e la cui presenza negli ottavi lo è ancora di più. Ma rispetto alla stagione scorsa sono cambiate diverse cose, e ora la squadra allenata da Claudio Ranieri – clamorosa vincitrice della scorsa Premier League – rischia seriamente la retrocessione.

Come ci arriva il Siviglia

Il Siviglia si è qualificato agli ottavi in qualità di secondo classificato nel gruppo H, quello della Juventus, arrivata prima (terzo il Lione, quarta la Dinamo Zagabria). Contro la Juventus aveva ottenuto un buon pareggio a Torino nella prima giornata, ma ha poi perso 3-1 a novembre una partita fondamentale per il primo posto. In questa stagione la Juventus è anche stata la sola squadra insieme al Barcellona in grado di battere il Siviglia in casa, al “Ramón Sánchez-Pizjuán”.

Ora come ora, il Siviglia – da quest’anno guidata dall’apprezzato allenatore argentino Jorge Sampaoli – è a tutti gli effetti considerata una squadra spagnola in corsa quantomeno per il terzo posto in campionato, lo stesso che occupa in questo momento. Ha quattro punti di vantaggio sull’Atletico Madrid, la squadra a cui ha sostanzialmente “rubato” quella terza posizione guardando la classifica abituale delle edizioni più recenti della Liga. Peraltro ha soltanto due punti in meno del Barcellona e tre in meno del Real Madrid (che deve recuperare due partite), ma le sue credenziali come seria contendente al titolo sono chiaramente limitate dall’obiettiva superiorità del Real e del Barcellona in termini di qualità ed esperienza della rosa, oltre che di tradizione vincente della società. Nelle ultime giornate di campionato, ad ogni modo, il Siviglia è sembrato un po’ meno imprudente e un po’ più bilanciato di quanto non si fosse visto nella prima parte della stagione: può essere certamente interpretato come un segnali di crescita il fatto che abbia anche cominciato a vincere partite giocate non benissimo.

Generalmente parlando, rispetto alla stagione scorsa, quando l’allenatore era Unai Emery (ora al Paris Saint-Germain), il Siviglia è cambiato ma non moltissimo: ha in ssotanza mantenuto una propria attitudine offensiva e ha integrato nei propri schemi d’attacco una maggiore imprevedibilità, che però si converte a volte in una discontinuità piuttosto penalizzante da partita a partita. Praticamente “imbattibile” al “Ramón Sánchez-Pizjuán”, il Siviglia continua a mostrare la maggior parte delle proprie vulnerabilità nelle trasferte, nonostante un netto miglioramento sotto questo punto di vista. E subisce ancora troppi gol (28 in 23 partite di campionato) e troppo facilmente, per essere una squadra che punti seriamente al titolo. Diversi osservatori ritengono tuttavia che l’imprevedibilità della squadra allenata da Sampaoli – è stata a tratti una delle squadre più divertenti da veder giocare, tra novembre e dicembre – possa tradursi in maggiori possibilità di ottenere risultati soddisfacenti in partite di andata e ritorno ad alti livelli.

Come ci arriva il Leicester

La situazione attuale del Leicester serve, indirettamente, a rafforzare l’eccezionalità del successo ottenuto nella stagione scorsa, conclusa con la vittoria del campionato inglese, un obiettivo semplicemente assurdo all’inizio della competizione (e ritenuto tale fino alle ultimissime giornate di campionato, tra i più increduli). In questo momento, a meno di un anno da quell’impresa storica, il Leicester è fuori dalla FA Cup (da poco eliminato da una squadra di terza divisione) e ha 21 punti dopo 25 giornate di campionato, un solo punto di vantaggio sull’Hull City, terzultimo in classifica e prima squadra a retrocedere se la Premier finisse oggi. Ha perso tutte e cinque le ultime partite di campionato (subendo dodici gol) e non segna un gol in campionato da sei partite, cioè dal 31 dicembre scorso, data dell’ultima vittoria (1-0 in casa contro il West Ham).

Questa deteriore serie di risultati in campionato è stata tuttavia controbilanciata da una sorprendente fase a gironi di Champions League. Il Leicester agli ottavi ci è arrivato dopo aver ottenuto il primo posto nel gruppo G, davanti a Porto, Copenhagen e Club Brugge: non un gruppo “impossibile”, certamente, ma comunque complicato per una squadra del tutto priva di esperienza in competizioni europee di questo livello. A diversi commentatori è sembrato anzi che il tipo di impegno riversato dal Leicester in questa sua prima esperienza in Champions League sia stato finora ben maggiore e ben diverso da quello applicato in campionato. Al di là delle obiettive differenze tecniche tra il Leicester attuale e quello di un anno fa, è come se tra il Leicester di Champions League e quello della Premier League scorsa si sia mantenuto un qualche legame di parentela, seppur vago.

Le assenze rilevanti

Al Siviglia manca da alcune settimane per un infortunio muscolare uno dei centrali titolari, Nico Pareja. E stavolta manca per squalifica anche il centrale Gabriel Mercado, titolare in quasi tutte le partite di campionato e in tutte quelle di Champions giocate finora. Al suo posto, di fianco a Rami, potrebbe giocare ancora una volta il nazionale francese Under 21 Clément Lenglet, pagato circa cinque milioni di euro al Nancy durante il calciomercato invernale (sta giocando molto bene). L’alternativa a uno tra Rami e Langlet sarebbe Iborra, un robusto mediano – bravo anche sotto porta – che Sampaoli tende a utilizzare come giocatore “jolly” in mancanza di un qualsiasi titolare di qualsiasi reparto (eccetto la porta e le fasce).

Nel Leicester l’unico dubbio riguarda la presenza dell’attaccante algerino Islam Slimani, a causa di un persistente dolore all’inguine che gli sta impedendo di giocare con continuità da quando è tornato dalla Coppa d’Africa.

Che partita potrebbe uscirne

Il Siviglia è una squadra completa in ogni reparto, e dotata di alcuni giocatori in grado di “girare” anche le partite più complicate e stagnanti. Steven N’Zonzi, per dirne uno, è con ogni probabilità il calciatore che ha compiuto i progressi maggiori nelle ultime due stagioni, durante la transizione Emery-Sampaoli. È fondamentale in fase di copertura, nei contrasti aerei e nella difesa del pallone, e ha anche ottimi tempi di inserimento in area. Vitolo, Vazquez e Nasri sono quelli in grado di saltare l’avversario e mettere palloni pericolosi in area. E il ventiseienne franco-tunisino Ben Yedder ha già dimostrato con i suoi quindici gol stagionali di meritare il ruolo di attaccante titolare più di Vietto.

Considerando anche le difficoltà di giocare in uno stadio del genere, non si vedono ragioni verosimili per cui il Leicester possa uscire dal “Ramón Sánchez-Pizjuán” senza perdere. La cessione di Kanté al Chelsea – un calciatore fondamentale, che faceva da “schermo” a centrocampo e recuperava un sacco di palloni – ha lasciato emergere con una certa evidenza la fragilità della difesa e l’inadeguatezza dei due centrali. Ciononostante è del tutto fondata l’ipotesi che almeno un gol il Leicester possa riuscire a segnarlo. Già nella scorsa Premier League ha fondato buona parte dei propri successi sul contropiede, uno stile di gioco praticato sostanzialmente per tutta la stagione scorsa. Sia Jami Vardy che Riyad Mahrez – due dei giocatori di alto profilo rimasti in squadra – sono in grado di segnare un gol del genere al Siviglia.

Le probabili formazioni:
SIVIGLIA: Rico; Mariano, Rami, Lenglet (o Iborra), Escudero; N’Zonzi, Nasri, Vitolo, Vazquez; Jovetic, Ben Yedder.
LEICESTER: Schmeichel; Simpson, Morgan, Huth, Fuchs; Drinkwater, Ndidi, Albrighton (o Gray), Mahrez; Okazaki (o Slimani), Vardy.

PROBABILE RISULTATO: 3-1
1 + OVER 1,5 (1.60, Bet365 e Betfair)
OVER 1,5 SECONDO TEMPO (1.90, Eurobet)
1 + GOL (3.40, Betfair)




 

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