Colombia-Venezuela è la prima del girone C

Colombia e Venezuela si affrontano domenica sera alle 21 (ora italiana, più che decente) nella prima partita del girone C della Coppa America 2015: una delle nazionali sudamericane più forti di tutte contro una nazionale che manco si è mai vista in un Mondiale.

COLOMBIA – VENEZUELA | domenica ore 21:00

La maggior parte dei commentatori sportivi ritiene la Colombia una delle tre principali favorite – insieme ad Argentina e Brasile – alla vittoria finale della Coppa America. È un’opinione largamente condivisa anche per un motivo abbastanza evidente: ci giocano alcuni calciatori noti al pubblico europeo per la loro appartenenza a squadre di club molto forti e famose. Già leggendo i nomi delle rose di questo torneo si capisce che la Colombia sta messa meglio della maggior parte delle sue avversarie: James Rodríguez (Real Madrid), Carlos Bacca (Siviglia), Radamel Falcao (Manchester United), Jackson Martínez (Porto), Juan Cuadrado (Chelsea).

Le qualità e il bel gioco di questa squadra sono già noti dallo scorso Mondiale in Brasile, quando la Colombia, battuta 2-1 ed eliminata dal Brasile ai quarti di finale, fece comunque un figurone. È stato quel mondiale a incrementare le quotazioni di molti dei calciatori colombiani oggi notoriamente apprezzati come James Rodríguez (poi acquistato dal Real Madrid poche settimane dopo per qualcosa tipo 80 milioni di euro). Uno dei principali meriti dell’allora (e attuale) allenatore José Pekerman – aiutato dalla casuale necessità di dover rimpiazzare l’infortunato Falcao – fu quella di far giocare Rodríguez in una posizione da trequartista o seconda punta a seconda del bisogno, e non in posizione da esterno che ricopriva generalmente nel Monaco. E Rodríguez fece cose spaventose.

E come ha giocato James Rodríguez poi nel Real Madrid? Bene, tutto sommato. Probabilmente non tanto da motivare gli 80 milioni di euro spesi, ma sarebbe molto ingeneroso attribuire a lui le responsabilità del fallimento della seconda stagione di Ancelotti. Nel momento peggiore della stagione, quando il Real si giocava tutto in poche settimane, e si trovava senza Modric, Bale e Benzema, è stato proprio Rodríguez a cercare di far giocare bene una squadra Ronaldocentrica e improvvisamente priva di “cervello”.

E poi in questa Colombia c’è Carlos Bacca, un attaccante di 28 anni del Siviglia, che bene e con costanza come in questa stagione forse non aveva mai giocato prima d’ora (e finalmente: a noi è sempre piaciuto molto, e ci rammaricavamo parecchio della sua discontinuità). Lì in attacco c’è talmente tanta abbondanza, che le perplessità sullo stato di forma di Radamel Falcao – reduce da una stagione deludente al Manchester United – non possono neanche destare preoccupazione più di tanto. Oltre ai citati Rodríguez e Bacca, ci sono Jackson Martínez del Porto (32 gol in 42 partite in questa stagione) in procinto di passare al Milan, il sempre validissimo Teófilo Gutiérrez, un grande in area di rigore (19 gol in 36 partite con il River Plate in questa stagione), e Luis Muriel, uno dei migliori giovani talenti della Serie A.

Vale lo stesso discorso fatto per il Cile nei giorni scorsi: in molti ritengono che, se non altro dal punto di vista tecnico, questa sia la nazionale colombiana più forte di sempre. Pure più di quella dell’inizio degli anni Novanta.

[Momento amarcord: il “pressing alto” 21 anni fa, ossia il gol epico di Faustino Asprilla nel leggendario 5-0 della Colombia contro l’Argentina il 5 settembre 1993, ultima partita del girone di qualificazione al Mondiale USA 94]

Il problema, semmai, è come e se farli giocare insieme, e come dare equilibrio a una squadra che mostra invece qualche limite dalla trequarti in giù (in difesa soprattutto). L’assenza di Eder Balanta, promettente difensore del River Plate, infortunato, è probabilmente una delle più rilevanti. A centrocampo i due principali incaricati di tenere unita la squadra saranno Carlos Sánchez dell’Aston Villa e uno tra Edwin Valencia (Fluminense) e Alexander Mejía (Atlético Nacional), con Cuadrado e Rodríguez che faranno avanti e indietro cercando di guidare l’azione fin da metà campo.

E il Venezuela? È una squadra incompiuta. Al sorprendente quarto posto ottenuto nella scorsa edizione della Coppa Sudamerica non è purtroppo succeduta l’attesa prima qualificazione storica a un Mondiale. Noel Sanvicente, che ha ricevuto l’incarico ad agosto scorso diversi mesi dopo le dimissioni di Cesar Farias, è un allenatore molto apprezzato in patria e uno dei più vincenti della storia calcistica del Venezuela. Purtroppo le amichevoli sono andate una mezza schifezza (hanno perso pure contro squadre come Giamaica e Honduras), e c’è da tenere in considerazione che molti dei titolari della scorsa Coppa America hanno pur sempre quattro anni in più.

Tra i più o meno noti e più o meno in gamba ci sono alcuni centrocampisti come Tomás Rincón del Genoa e gli ormai ultratrentenni César González del Deportivo Táchira e Juan Arango del Club Tijuana. Tutte le speranze della squadra sono comunque sostanzialmente riposte nell’attaccante Salomón Rondón dello Zenit San Pietroburgo (20 gol in 44 apparizioni in questa stagione). Tra le alternative in attacco in caso c’è pure Josef Martinez, autore di una buona stagione nel Torino (7 gol tra campionato e coppe: buono per i contropiedi).

Probabili formazioni
COLOMBIA: Ospina; Zuniga, Zapata, Murillo, Armero; Sanchez, Valencia; Cuadrado, Rodríguez; Martinez, Falcao.
VENEZUELA: Hernandez; Rosales, Vizcarrondo, Amorebieta, Cichero; Rincon, Lucena; Guerra, Arango, Seijas; Rondon.

PROBABILE RISULTATO: 3-1
OVER (1.82, Eurobet)
1 con handicap 0:1 (2.10, Eurobet)

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