Matteo Berrettini ha deciso di optare per una cura assai insolita, ma che in passato ha già dato degli ottimi risultati: ecco di cosa si tratta.
Il fatto che abbia scelto la strada del silenzio è inequivocabile. Significa che non ha alcuna voglia o intenzione di parlare, magari perché questo infortunio ha fatto più male dei tanti altri collezionati in passato. Il problema agli addominali, in effetti, si è ripresentato nel momento peggiore, proprio quando Matteo Berrettini aveva ripreso il ritmo e scalato il ranking fino a tornare in top 30.

Uno stop che proprio non ci voleva, dunque, men che meno alle porte della stagione sull’erba, che sappiamo essere sempre stata, per il campione romano, un’inesauribile fonte di soddisfazione. Ha vinto molti titoli sui verdi tappeti europei, ma quest’anno non ha potuto giocare, almeno fino a questo momento, neanche un match sulla sua superficie del cuore. Prima ha saltato Stoccarda, poi il Queen’s. E tutti temono, per ovvie ragioni, che possa essere costretto a dare forfait anche a Wimbledon.
La verità, però, è che nessuno, a parte naturalmente le persone a lui vicine, ha idea di quanto grave sia il problema agli addominali e di quanto tempo occorrerà ancora, di conseguenza, perché l’ex numero 6 del mondo possa tornare in campo. Certo, avendo lui saltato due appuntamenti che gli stanno molto a cuore, è evidente che le cose non vadano un granché bene. Motivo in più per pensare che in Church Road si dovrà fare a meno, purtroppo, di lui e dei suoi colpi.
Tre anni dopo la storia si ripete: il rap come cura
A meno che, s’intende, la terapia che aveva già testato tre anni fa non funzioni e non dia gli stessi frutti che aveva dato nel 2022. Quell’anno, infatti, Berrettini era tornato a giocare sull’erba, dopo un lungo stop dovuto ad un intervento alla mano, vincendo subito due tornei: il Boss Open e l’Atp 500 che si gioca al club della regina.

Prima di scendere in campo, aveva trascorso del tempo in compagnia di alcuni dei suoi beniamini: essendo lui un grande appassionato di rap, aveva incontrato Guè, Fabri Fibra e Marracash. E guarda caso, qualche giorno fa, si è recato al concerto di quest’ultimo, a Torino, per gustarsi lo show e per riabbracciare, dietro le quinte, quello che sembrerebbe ormai essere un suo caro amico.
La foto dell’abbraccio con Marracash ci fa ben sperare circa il futuro di Matteo. Se già una volta vederlo gli aveva dato la carica per tornare e lottare come un gladiatore, perché la magia non potrebbe ripetersi?