Jannik Sinner, tutto ci saremmo aspettati tranne che questa svolta incredibile: un partner d’eccezione per il numero 1 del tennis mondiale.
“Lo sport è un alleato formidabile per costruire la pace”. Questo disse, qualche tempo fa, il compianto Papa Francesco I, che oltre ad essere un appassionato di calcio aveva un passato sui campi da basket. Anche al suo successore, Papa Leone XIV, piace il pallone, ma non è per esso che batte il suo cuore, quanto, piuttosto, per il tennis.

Sì, Robert Francis Prevost sarebbe potuto essere uno dei grandi campioni del circuito maggiore, ma, alla fine, la sua fede e la sua devozione hanno avuto la meglio sul talento che pure aveva nel maneggiare la racchetta e colpire la pallina. Ha giocato a lungo, però, e pare che lo faccia ancora. Proprio perché, per l’appunto, ha molto a cuore lo sport praticato da Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini.
Curioso è il fatto, a tal proposito, che la fumata bianca che ha stravolto la sua vita sia arrivata proprio mentre, qualche chilometro più in là, si disputavano i primi match degli Internazionali d’Italia. Avrà avuto il tempo, quel giorno, di sbirciare i risultati delle partite in programma, o sarà rimasto un po’ indietro? Ci piacerebbe saperlo, ma ci piacerebbe ancor di più sapere, per la verità, a chi alludesse quando, nelle scorse ore, ha rivelato alla stampa di essere pronto a scendere in campo. Letteralmente.
Sinner ha ricevuto la “chiamata” divina
Papa Leone XIV ha confessato che sarebbe pronto a giocare, se fosse per beneficenza, ma ad una condizione relativamente alla quale non intende in alcun modo transigere.

Che dall’altra parte del campo non ci sia, cioè, Jannik Sinner, che oltre ad essere italiano è anche, come noto, il più forte tennista del mondo. Prevost si sta lasciando andare e lo si evince proprio dal fatto che abbia iniziato a sfoderare un po’ della sua ironia, come in questo caso. Il fatto che non lo voglia come avversario potrebbe comunque voler significare che lo desideri, al contrario, come compagno di doppio. E sarebbe un doppio divino, se vogliamo, in tutti i sensi.
A meno che il Pontefice intendesse riferirsi non alla sua eccessiva bravura, ma al cognome del campione altoatesino. Sinner significa letteralmente peccatore, una figura che mal si concilia, per ovvie ragioni, con i nuovi panni che l’ex cardinale indossa da poco meno di una settimana a questa parte.