Emma Raducanu, è così che funziona: la verità sugli Us Open

Emma Raducanu, le cose sono andate in maniera completamente diversa da come credevamo: ha vuotato il sacco.

Tra qualche mese saranno trascorsi esattamente tre anni dal momento più felice della sua, ancora molto breve, carriera sportiva. Tre anni da quel magico giorno in cui, nella splendida cornice del Flushing Meadows, ha provato sulla sua pelle l’emozione che Jannik Sinner ha assaporato proprio di recente: vincere il suo primo titolo Slam.

Emma Raducanu, è così che funziona: la verità sugli Us Open
Emma Raducanu (LaPresse) – ilveggente.it

Non è del campione altoatesino che stiamo parlando, tuttavia, bensì della sua collega britannica Emma Raducanu. Che nel 2021, come si ricorderà, è stata protagonista, a New York, di una straordinaria cavalcata che le ha permesso di vincere nientepopodimeno che il prestigiosissimo Us Open. Il suo trionfo lasciò tutti a bocca aperta non perché non avesse meritato la finale, ma perché aveva debuttato da così poco tempo nel circuito maggiore che nessuno si sarebbe aspettato un tale exploit da parte di quella ragazzina ancora semisconosciuta.

Il resto, invece, è storia. La bella Emma adesso è famosa in tutto il mondo e non solo a livello sportivo, ma anche pubblicitario. Ha così tanti sponsor, dietro le spalle, da aver guadagnato un sacco di soldi anche quando, a causa dei numerosi infortuni collezionati nell’ultimo anno, è stata costretta a rimanere ferma ai box per lunghi periodi. Sbaglia chi pensa, però, che questi accordi di sponsorizzazione siano successivi al suo trionfo nella Grande Mela.

Emma Raducanu era una stella ancor prima della vittoria

Intervistato dall’Express, il suo agente dell’IMG Max Eisenbud ha raccontato, per filo e per segno, in che modo la Raducanu è diventata una star.

Emma Raducanu, è così che funziona: la verità sugli Us Open
Emma Raducanu (LaPresse) – ilveggente.it

Tutto avrebbe avuto inizio, come ha rivelato, in concomitanza con i quarti di finale dello Slam a stelle e strisce. “Ci stavamo semplicemente godendo il viaggio e, una volta arrivata ai quarti, ho capito cosa stava per succedere. Quindi, abbiamo iniziato a prepararci”. “Ci siamo organizzati con il nostro team di vendita, dicendo: “Proviamo a portare alcuni marchi agli US Open per vedere cosa succede, così che possano vederla giocare”.

“Abbiamo individuato forse sette, otto, nove, dieci marchi e li abbiamo invitati. Avevamo una suite, li abbiamo intrattenuti mentre guardavano le partite e cercavano di valutare. Poi da lì abbiamo iniziato a mettere insieme il tutto”. Uno di questi brand era Dior, fra i primi ad aver creduto nell’appeal di Emma e ad averle offerto un contratto faraonico anche quando non si avevano certezze circa la sua vittoria e il prosieguo della sua carriera. Il resto è storia. Una storia che ha fatto sì che la Raducanu, nel 2023, venisse inserita da Sportico nella classifica delle atlete con i guadagni più alti al mondo. E tutto si può dire, quindi, tranne che la strategia di Eisenbud non sia stata vincente.

Impostazioni privacy