Scommesse e combine: la denuncia del presidente di Serie B

Scommesse e combine, quella del presidente di un club di Serie B è una denuncia incredibile. “Intercettate il telefono dei miei giocatori”. La dichiarazione choc
C’è una squadra in Serie B, che ci è arrivata anche dopo un’estate davvero caldissima, che è vicinissima alla retrocessione. Il Lecco ha pochissime possibilità di salvarsi in questa stagione e lo spettro della C, nonostante ci sia stato il cambio di allenatore, è davvero dietro l’angolo.
Scommesse e combine: la denuncia del presidente di Serie B
Il logo della Serie B (Lapresse) – Ilveggente.it
La sconfitta contro il Palermo è stata pesantissima, e prima del match c’erano state delle frizioni tra la tifoserie e il presidente del Lecco Di Nunno. Alla fine della gara in questione le polemiche non sono mancate, con i tifosi che hanno contestato tutti e anche il massimo dirigente che, dal proprio canto, essendo un tipo abbastanza focoso, non le ha proprio mandate a dire. “Se buttate ancora una bomba in campo lascio Lecco. Vi ho preso in tribunale che eravate falliti, senza di me tornate in Terza Categoria” ha dichiarato. Ma non è questa la situazione della quale vi vogliamo parlare, ma è un’altra. Che lancia macchie pesantissime sul campionato.

Scommesse e combine, le parole di Di Nunno

Rilasciando una dichiarazione a ilovepalermocalcio.com, Di Nunno ha detto questo: “Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro: ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti“.
Scommesse e combine: la denuncia del presidente di Serie B
Di Nunno, presidente del Lecco (Lapresse) – Ilveggente.it
Insomma, il massimo dirigente del club lombardo ha rilasciato delle dichiarazioni pesantissime che poco hanno a che fare con il calcio e aprono senza dubbio degli scenari inquietanti sul campionato cadetto. Anche perché adesso qualcosa, senza dubbio, si dovrebbe muovere. Di certo un presidente non si era mai espresso in questo modo nei confronti dei propri calciatori. Ma intanto le parole rimangono e sembrano essere dei veri e propri macigni sul Lecco e sul futuro della società lombarda, ormai prossima al ritorno in terza serie.
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