WhatsApp, guai senza fine: l’hanno “scaricato”

WhatsApp, l’app di messaggistica istantanea adesso è davvero nei guai: anche i più affezionati l’hanno tradita per questo motivo.

Il 25 ottobre scorso la piattaforma di WhatsApp è andata in down, ragion per cui molte altre società di messaggistica istantanea ne hanno beneficiato in termini di accessi e nuove registrazioni. Telegram, in particolar modo, ha fatto registrare al riguardo numeri mai visti prima.

Whatsapp
Pixabay

Ma il social dell’imprenditore russo Pavel Durov non è stato l’unico ad avvantaggiarsi del disservizio di WhatsApp. Gli utenti presi dal panico si sono rivolti subito ai diretti competitors di Meta. Le ragioni sono state molteplici: non solo per diletto e sentiment, ma anche per lavoro.

WhatsApp down, gongola Telegram

Con il down di WhatsApp la concorrenza ha sicuramente preso una boccata di ossigeno. Telegram ha ridotto le distanze con il colosso di Zuckerberg, offrendo anche i servizi per chi lo usa per lavoro. Altre piattaforme forse meno conosciute sono Signal, molto rassicurante sotto il profilo della sicurezza, ma anche Wickr, Confide, Silent Phone e Line. Tutte applicazioni che cercano di farsi largo tra i due principali sfidanti. Con l’imprevisto del 25 ottobre scorso, hanno registrato dei sussulti anche Skype e Messenger. Discorso a parte per Instagram, che primeggia soprattutto tra i giovani.

Il boom di Telegram

WhatsApp
Pixabay

Il boom di download è stato però quello di Telegram: sono milioni gli utenti del social di origine russa. Il blackout di WhatsApp ha favorito il balzo in avanti della società di Durov. Si è trattato insomma di una giornata indimenticabile per il Ceo di Telegram.

Anche l’anno scorso si era registrato un problema tecnico del tutto analogo a quello di quest’anno. Il 4 ottobre 2021 il guasto aveva riguardato tutte le app di Meta, consentendo così alla diretta rivale di annunciare un +70 milioni di utenti in poche ore. In quell’occasione fu favorita anche Signal.

Impostazioni privacy