Calcio e criptovalute: il guadagno è assicurato

Criptovalute, gli esperti non hanno dubbi: tutte le novità che riguardano l’exploit di Bitcoin e delle altre monete nel mondo del calcio. 

Sono lontani i tempi in cui investire nelle criptovalute era un azzardo. Sembra ormai assodato, come riferiscono gli stessi analisti, che le valute digitali rappresentino il futuro. E che, in quanto tale, volgere lo sguardo ad esse sin da ora sia non solo consigliabile, ma anche molto conveniente.

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Ed è per questo motivo che ci sono buone ragioni per pensare che anche il calcio sarà presto contaminato da questa nuova realtà. Ne è fermamente convinto Gian Luca Comandini, docente di Blockchain presso l’Università telematica Guglielmo Marconi, che ha affidato a Calciomercato.it un’interessantissima riflessione sul tema.

L’esperto di Bitcoin e dintorni non ha il benché minimo dubbio circa il futuro delle criptovalute. È certo, come si evince dalle sue parole, che sia assolutamente inevitabile che il mondo delle monete digitali si scontri, quanto prima, con quello del pallone e dello sport in generale.

Così le criptovalute stravolgeranno il mondo del calcio

Criptovalute
©Getty Images

Una rivoluzione di questa portata sarebbe utile, per Comandini, perché, innanzitutto, “attraverso questi elementi si possano prevenire alcuni problemi come per esempio le false plusvalenze e il riciclaggio”. Il che, unito al sempre utile tracciamento, garantirebbe già di per sé un notevole guadagno all’intero comparto.

Il docente ritiene, tra le altre cose, che si sia ad un passo da un’altra rivoluzione. È convinto, cioè, che tra non molto i giocatori stessi potranno essere comprati pagando in criptovalute. “Ci siamo molto vicini, secondo me tra tre o quattro anni”. E non solo. Potrebbe succedere anche dell’altro, a suo avviso.

“Si tokenizzeranno squadre e giocatori”, afferma Comandini. Ma che significa? “Se un appassionato di calcio – ha detto ancora a Calciomercato.it è convinto che un giovane semi-sconosciuto possa diventare un fenomeno, potrebbe acquistare i token di quel giocatore. Se la sua previsione era giusta e magari quel ragazzo diventa un campione, l’appassionato avrà una percentuale sul giocatore in base a quanto ha investito per il token”. Saranno giuste le previsioni del docente della Marconi? Solo il tempo, come sempre, potrà dircelo.

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