Morata alla Juventus: cos’ha combinato nel frattempo

Alvaro Morata potrebbe presto tornare a essere un calciatore della Juventus. Nelle ultime ore si sono intensificate le voci di una trattativa in corso tra il club campione d’Italia e l’Atletico Madrid per la cessione del centravanti spagnolo. Morata, che compirà 28 anni il prossimo 23 ottobre, aveva già giocato a Torino dal 2014 al 2016, e gioca nell’Atletico da gennaio 2019, dapprima in prestito dal Chelsea e poi di proprietà da luglio.

I dettagli della trattativa non sono ancora noti, e manca l’ufficialità del passaggio del giocatore, dato comunque per certo da numerosi giornali sportivi. Morata andrebbe alla Juventus con la formula del prestito oneroso (10 milioni) e un diritto di riscatto fissato a 45 milioni. Sarebbe il profilo adatto alle richieste del nuovo allenatore Andrea Pirlo, dopo settimane in cui i quotidiani sportivi avevano raccontato dell’interesse della Juventus per Luis Suarez del Barcellona ed Edin Dzeko della Roma.

Non è chiaro se il passaggio di Morata al club bianconero sia da intendere come una conclusione delle altre trattative, o se la pista per Dzeko resterà aperta (quella per Suarez appare sempre più improbabile). Di sicuro l’attaccante spagnolo troverà a Torino un ambiente che conosce bene e una squadra con cui riuscì a togliersi diverse soddisfazioni.

Alvaro Morata dopo la Juventus

Al termine della stagione 2015-2016 il Real Madrid, nelle cui giovanili Morata era calcisticamente cresciuto, esercitò il cosiddetto diritto di “recompra”. Per 30 milioni di euro la Juventus lo lasciò tornare al Real, che quell’anno con Zidane poi vinse Champions League, Liga spagnola, Supercoppa UEFA e Coppa del Mondo per club. In quella stagione trionfale Morata giocò prevalentemente come prima riserva di Karim Benzema. E ciononostante riuscì a segnare complessivamente 15 gol.

Alvaro Morata
Alvaro Morata (LevanteMedia/bigstockphoto)

L’estate seguente il club di Florentino Perez riuscì a farsi pagare la bellezza di 65 milioni di euro dal Chelsea per la cessione a titolo definitivo di Morata, che era sostanzialmente un rincalzo. Nel Chelsea ritrovò Antonio Conte. Tre stagioni prima, nella Juventus, Morata aveva avuto appena il tempo di conoscerlo prima che la dirigenza incaricasse il nuovo allenatore Massimiliano Allegri. Nella prima stagione al Chelsea, conclusa con un quinto posto e la vittoria della FA Cup, Morata giocò molto bene. Risultò infatti il secondo miglior marcatore della squadra (14 gol) dopo Eden Hazard (15).

Nella stagione 2018-2019 toccò a un altro allenatore italiano, Maurizio Sarri, allenare il Chelsea, e Morata trovò da subito meno spazio. A gennaio il club accettò di cederlo in prestito all’Atletico Madrid per una stagione e mezzo. Fece in tempo a segnare sei gol in 17 presenze. In generale le sue prestazioni furono così convincenti da indurre l’Atletico ad acquistarlo a titolo definitivo, a luglio del 2019, per circa 63 milioni di euro.

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La forza di Morata

Pur non avendo finora avuto una carriera contrassegnata da straordinaria costanza, Alvaro Morata è unanimemente ritenuto uno dei centravanti più completi d’Europa. È forte sotto porta, gioca bene sia di destro che di sinistro, e ha un gran colpo di testa.

Sul piano agonistico ha più volte dimostrato di essere totalmente immune ai condizionamenti subiti da molti calciatori nelle “piazze” più importanti. E tatticamente è in grado di giocare sia da prima che da seconda punta, pur dando il meglio di sé nel ruolo di unica punta centrale. Il suo valore è attestato dalle cospicue quantità di denaro che i suoi trasferimenti sono riusciti a spostare nell’ultimo decennio anche quando lasciava squadre in cui non era considerato titolare.

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