Serie A, via agli allenamenti. In Europa partono tre campionati

Da domani le squadre di Serie A potranno tornare ad allenarsi. Un primo piccolo passo verso la ripartenza del campionato, che resta comunque in dubbio. Vuoi per i tempi stretti (la Uefa ha imposto il 2 agosto come termine ultimo per completare la stagione), vuoi perché ancora manca un accordo tra il Comitato tecnico-Scientifico e la Figc sul protocollo da seguire per gli allenamenti collettivi e poi per lo svolgimento delle partite. Anche giocare a porte chiuse resta un ostacolo grande, con i dubbi che ci sono soprattutto sulle trasferte e i viaggi continui a cui andrebbero incontro calciatori e staff dei vari club.

Il Viminale in relazione alle squadre di Serie A ha reso nota questa circolare: “Si ritiene sia consentita anche agli atleti, professionisti e non, di discipline non individuali, l’attività sportiva individuale in aree pubbliche o private nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri e rispettando il divieto di assembramento”.

In soldoni, da domani saranno permessi gli allenamenti individuali. Niente di particolare, è ancora vietato l’uso del pallone e i calciatori dovranno presentarsi presso i centri sportivi già in divisa. Non potranno usare gli spogliatoi e finito l’allenamento dovranno fare la doccia a casa. Lo staff tecnico potrà però consegnare degli allenamenti da svolgere individualmente.

La novità dell’ultima ora è che i calciatori del Napoli domani verranno sottoposti tutti a tampone nei rispettivi domicili. La ripresa degli allenamenti è fissata per giovedì una volta conosciuto l’esito dei tamponi. Vedremo se altre squadre seguiranno l’esempio del club del presidente De Laurentiis.

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Serie A, ripartenza lenta. A fine maggio si torna in campo in Danimarca, Polonia e Portogallo

Mentre in Italia la ripartenza è lenta, e non potrebbe essere altrimenti visto che il nostro Paese è stato uno dei più colpiti dal coronavirus, nonché il primo, in altre zone d’Europa si è invece già messa nero su bianco la data di ripartenza.

In Portogallo, Polonia e Danimarca si tornerà infatti a giocare a fine mese, naturalmente a porte chiuse. Nel caso del Portogallo c’è l’ipotesi di fare giocare l’ultima fase del campionato in un’unica regione, dove fare affluire tutte le squadre utilizzando soltanto tre stadi. Zibì Boniek, presidente della Federcalcio polacca, ha detto che il 27 e il 28 maggio ci saranno due partite di Coppa di Polonia e poi dal 29 ripartirà il campionato. Data comune alla Danimarca, che giorno 29 maggio dovrebbe riprendere il campionato.

Il condizionale è d’obbligo in tutti i tre i casi: dipenderà sempre dalla curva dei contagi.

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