Congratulazioni, truzzo

Tutto sommato, qui al veggente siamo felici che Cristiano Ronaldo abbia vinto il Pallone d’Oro 2013: da sempre siamo unanimemente convinti che sia un gran tamarro, e pure antipatico, ma veder giocare lui a noi piace e diverte molto più che veder giocare Messi (e infatti la nostra seconda scelta – anche se noi non scegliamo una mazza – era Ribery, in caso).

Di quella lista dei 23 candidati apprezziamo molto anche Özil e Müller, e pure Ibrahimović, che a CR7 non è secondo né a talento né a truzzaggine; ma Cristiano Ronaldo è un calciatore non solo straordinariamente decisivo (in questa stagione ha già segnato 34 gol in 27 partite) ma anche quello che meglio di chiunque altro mette insieme tecnica da un lato, e potenza e velocità dall’altro. Non ci si annoia mai, a vedere Cristiano Ronaldo giocare a calcio.

Quindi abbiamo scelto della sua storia recente due momenti che ci sono rimasti molti impressi, da cui peraltro emergono sia il suo grande talento sia il suo sempre più insopportabile modo di autopromuoversi dopo un gol.

CR7 Barcellona-Real

Qui è quando ammutolì il Camp Nou il 21 aprile 2012, nella partita di ritorno tra Barcellona e Real Madrid: dopo il gol di Khedira al 16′ era arrivato il pareggio di Sanchez nel secondo tempo, ma dopo neppure tre minuti Ronaldo raccolse una gran palla di Özil, dribblò Casillas e riportò il Real in vantaggio. Giocò una gran partita, il Real, difendendo molto alto e attaccando principalmente con le ripartenze: aumentò il suo vantaggio in classifica e poi vinse la Liga, con Mourinho al suo secondo anno da allenatore del Real.

L’altro momento è quando il 19 novembre scorso Ronaldo ha sfondato praticamente da solo la Svezia nella partita di ritorno dei playoff dei prossimi Mondiali in Brasile. Ibrahimović ne fece due, Ronaldo tre (qui la sobria telecronaca portoghese), e poté esibirsi ancora una volta nella sua esultanza tipica degli ultimi anni. Su Ultimo Uomo – brava gente, vi vogliamo bene – l’hanno battezzata “hic et nunc”, e hanno riportato una serie di istruzioni per riprodurla:

Corricchiare lungo l’out laterale incitando alla calma, poi rivolgere le punte delle falangi verso il proprio petto e subito dopo puntarle verso il basso dimostrando il proprio attaccamento all’hic et nunc della rispettiva epoca storico-calcistica. Prestate però attenzione, perché in determinate serate particolarmente squallide lo stesso gesto può essere interpretato come irrimediabile ancoraggio a una realtà di provincia.

Congratulazioni, truzzo.

Qui è quando Bale ti ha fatto tunnel in allenamento, appena arrivato, e tu hai reagito tipo alle elementari.

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