New entry nel team di Sinner: un tutor per il numero 1

Un tutor per il numero 1 del tennis mondiale: come cambia il team di Jannik Sinner dopo l’addio a Marco Panichi e Ulises Badio. 

Lui sostiene di no, probabilmente per evitare che la stampa si concentri più su questo che non sul suo cammino all’All England Club. Va da sé, però, che Jannik Sinner, o chi per lui, si stia già guardando intorno alla ricerca di due papabili professionisti che prendano i posti, rimasti vuoti, di Marco Panichi e Ulises Badio.

Sinner
New entry nel team di Sinner: un tutor per il numero 1 (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Il preparatore atletico e il fisioterapista sono stati messi alla porta dal numero del mondo tra il torneo di Halle e l’inizio dello Slam britannico, per cui la separazione è ancora “fresca”. Non potrà rimanere a lungo senza queste due figure, ovviamente, motivo per il quale è probabile che abbia già individuato i possibili sostituti, ma che stia aspettando di archiviare la parentesi sull’erba per rivoluzionare – si spera definitivamente o quasi, stavolta – il suo entourage.

Ora come ora, dunque, al suo fianco ci sono solo i due inseparabili coach del campione altoatesino, vale a dire Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Quest’ultimo dovrebbe però uscire di scena a fine anno, come annunciato nel bel mezzo degli Australian Open. Non per diverbi o altro, ma perché in teoria sarebbe arrivato, per lui, il momento di godersi la meritata pensione. In teoria, appunto, perché poi, all’atto pratico, è assai probabile che deciderà di tornare sui suoi passi.

Dietrofront definitivo: Sinner, il dado è tratto

Continua a tenere banco, infatti, l’ipotesi di un suo dietrofront. Già nei giorni scorsi Vagnozzi aveva rivelato alla stampa che lui e Sinner hanno intrapreso una vera e propria “opera di convincimento”, nella speranza di indurlo a ripensarci e a rimanere insieme a loro per un altro po’ di tempo.

Cahill
Dietrofront definitivo: Sinner, il dado è tratto (AnsaFoto) – Ilveggente.it

E pare che papà Darren, così come affettuosamente lo chiama il popolo del tennis, non sia del tutto contrario all’idea. Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, è probabile che resti anche oltre la fine della stagione. Potrebbe godersi il suo ultimo Australian Open e poi lasciare il testimone al suo erede, o forse no. L’ipotesi più accreditata è che Cahill resti nel team in maniera “permanente”, ma in qualità di tutor e non più di coach. Darebbe una mano dal punto di vista organizzativo, insomma, senza tuttavia avere l’impegno costante di girare il mondo in lungo e in largo per inseguire il Tour.

Certo è che sarebbe un gran bel sollievo se decidesse, effettivamente, di restare al suo fianco. L’australiano è uno dei coach più stimati del circuito e ha sempre avuto un’influenza molto positiva su Sinner, per cui non resta che tenere le dita incrociate e sperare che Jannik non perda questo imprescindibile punto di riferimento.

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