Jannik Sinner, il mistero è stato svelato: cosa contiene la pozione segreta e perché è stata addirittura in grado di fare la differenza.
Si vociferava che intendesse saltare il torneo del Queen’s, ma così non è stato. Recuperate le forze dopo l’incredibile finale disputata al Roland Garros, Carlos Alcaraz ha lasciato Ibiza e si è diretto alla volta di Londra, per inaugurare la stagione sull’erba. Ben consapevole, probabilmente, che passare dal torneo della regina sarebbe stato fondamentale in ottica Wimbledon.

Il fenomeno di Murcia, del resto, sogna la tripletta, per cui dovrà mettere in campo tutto quello che ha per poter vincere, ancora una volta, il terzo Slam dell’anno. E chissà se anche all’All England Club si servirà della “pozione” segreta che si pensa possa aver fatto la differenza nell’epico match in cui ha duellato contro Jannik Sinner per poter mettere le mani sull’ambitissima coppa dei moschettieri.
A rivelare questo dettaglio, decisamente inaspettato, è stato il Times, all’indomani della vittoria del campione spagnolo sulla terra battuta dello Chatrier. Una scelta che lì per lì potrebbe sembrare bizzarra, sì, ma che, a conti fatti, potrebbe aver permesso al giovane Carlos non solo di recuperare terreno nel momento in cui sembrava ormai spacciato, ma addirittura di assicurarsi il quinto titolo del Grande Slam della sua carriera.
Cos’è il pickle juice e perché ha ridato slancio ad Alcaraz
La stampa britannica ha confermato che Alcaraz avrebbe consumato, nel bel mezzo del match, una bevanda alquanto singolare. Si chiama pickle juice e si tratta, nello specifico, di una soluzione salina ricca sia di acido acetico che di elettroliti.

Sarebbe, sostanzialmente, il liquido rilasciato dai cetriolini sott’aceto, un vero e proprio toccasana, dicono gli esperti, nella lotta ai crampi muscolari. Pare, infatti, che le sostanze in esso contenute stimolino dei recettori nella bocca capaci di favorire, poi, un rilassamento immediato dei muscoli contratti. Non è la prima volta che il giocatore iberico vi ha fatto ricorso: se ne serve, al contrario, ogni volta che i match si fanno particolarmente lunghi ed impegnativi e il suo corpo ha bisogno, dunque, di un “aiuto” esterno. Un po’ come fa Sinner con le sue carote, per intenderci.
E chissà, magari è stato proprio il pickle juice a cambiare le sorti della finale parigina e a “salvare” in calcio d’angolo il 22enne di El Palmar, che quel giorno ha seriamente rischiato di perdere il titolo di campione in carica e di permettere a Sinner di eguagliarlo nella conta degli Slam.