Sinner, ci sono delle ragioni ben precise alla base della sua scelta: ecco quali.
Fatta eccezione per la medaglia d’oro, che di certo lo ha ripagato di tutto, Novak Djokovic ha chiuso il 2024 senza aver vinto neanche un titolo Atp. Non uno Slam, non un torneo di categoria 500. Niente di niente. Cosa che ha dell’incredibile, visto che l’ex numero 1 trionfava a mani basse, più o meno ovunque andasse, dall’ormai lontanissimo 2005.
Si è ampiamente rifatto alle Olimpiadi di Parigi, ma una cosa è sicura: non lascerà che l’anno venturo si concluda come si è concluso quello ormai arrivato agli sgoccioli. Ha “cattivissime” intenzioni, il campione serbo, che nel corso del 2024 ha apportato un bel po’ di modifiche al suo team. Una su tutte: si è separato dall’allenatore con cui aveva tagliato molti dei suoi traguardi, vale a dire Goran Ivanisevic, che dopo l’avventura nel circuito maschile ha ben pensato di darsi alla Wta e di allenare Elena Rybakina.
Tanti nomi, nei mesi, si sono susseguiti relativamente al totocoach di Djokovic, ma il fenomeno di Belgrado, alla fine, ha fatto la più inaspettata delle scelte che potesse fare. Sulla panchina del 37enne siederà, adesso, Sir Andy Murray, che evidentemente non era ancora del tutto pronto a lasciare il Tour. Non giocherà più, ma rimanendo al fianco di Nole potrà comunque continuare a nutrirsi della linfa del tennis, di cui si è cibato per anni e anni, fino a salire in cima all’Olimpo dei campionissimi.
C’è posta per Sinner e Alcaraz: arriva da Djokovic
Una scelta che non tutti i tifosi hanno condivisi, consapevoli del fatto che, da un punto di vista caratteriale, Andy e Novak non potrebbero davvero essere più diversi di così. “Dureranno quanto un gatto in tangenziale”, ha scritto uno di loro sui social, facendosi portavoce dei sentimenti e delle sensazioni di moltissimi utenti.
Sta di fatto che, condivisibile o meno, alla base di questa scelta ci sono dei criteri ben precisi. Come la volontà, ad esempio, di lanciare un avvertimento ai due attuali big del circuito, cioè Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Ne è convinto Mats Wilander, ex numero 1 del mondo e commentatore di Eurosport: “Novak ha mandato un messaggio diretto a Sinner e Alcaraz – ha osservato – e ai migliori giocatori del mondo, un po’ come se avesse detto che il prossimo anno per 15/20 settimane potrà ancora giocare il suo miglior tennis”.
“Penso che ci siano molti piccoli dettagli che Andy conosce e a cui forse Novak non pensa. E penso che siano simili. Andy ha vinto tre titoli Slam. Un paio di medaglie d’oro olimpiche. Ha vinto la Coppa Davis. Lui sa quanto duramente devi lavorare. Parliamo sempre di raggiungere il picco e Andy sa come raggiungerlo perché se vinci l’oro olimpico due volte e vinci Wimbledon due volte sai come dare il meglio di te nel momento che conta”. Si salvi chi può, insomma: c’è una nuova bomba a orologeria nel circuito maggiore.