Jannik Sinner, dopo tante peripezie si potrebbe tornare al punto di partenza: lo ha detto chiaramente qualche ora fa.
Le sue riflessioni a caldo le aveva affidate, svariate settimane fa, ai social network. Lì aveva messo nero su bianco il suo stato d’animo, dicendosi comprensibilmente amareggiato del modo in cui la sua reputazione era stata “distrutta”. E sottolineando, oltretutto, quanto male gli facesse il sol pensiero di non poter più fare parte del team al quale si era unito con grandissimo entusiasmo.

Giacomo Naldi non ha ancora finito, però. Il fisioterapista, che suo malgrado si è ritrovato coinvolto nella vicenda doping che ha allungato ombre e dubbi sull’integrità di Jannik Sinner, ha ancora qualcosa da dire. E lo ha rimarcato proprio qualche ora fa, quando, in occasione della presentazione del progetto Open Food Factory, si è ritrovato ancora una volta a discutere della positività dell’altoatesino al Clostebol e del suo ruolo nella vicenda che ha tenuto banco per diverse settimane.
Sorride, Naldi, ma è evidente che la sua situazione sia pesante. A maggior ragione adesso che l’Agenzia mondiale antidoping, altrimenti nota come Wada, ha annunciato di aver presentato ricorso al Tas di Losanna contro l’assoluzione del numero 1 del mondo. Non è ancora finita, insomma, per il campione di San Candido, sebbene l’Itia avesse appurato la sua totale estraneità ai fatti e dimostrato come la contaminazione fosse avvenuta in maniera del tutto fortuita.
Sinner non porta rancore: c’è un messaggio per lui
Ed ecco spiegato, quindi, perché l’ex fisioterapista di Sinner non riesca ancora a mettersi alle spalle questa brutta vicenda, che gli è costata il posto di lavoro.

“Sto bene – ha detto – sono dispiaciuto come tutti. Non posso dire altro, spero solo, prima o poi, di poter raccontare anche io cosa è successo per dare un quadro generale, come sa chi ha letto la sentenza”. In attesa che accada, è diventato papà per la prima volta. E, in occasione della nascita della figlia Letizia, ha ricevuto, tra gli altri, anche un messaggio da parte di Jannik, che a quanto pare non sa portare rancore.
Quanto al futuro, il fisioterapista ha un piccolo sogno nel cassetto. “Ho lavorato con la Virtus e poi nel 2023 ho iniziato con Sinner. Dal club bolognese sono stati molto gentili nei miei confronti subito dopo quello che è successo. Mi piacerebbe tornare, ci potrebbe essere anche una possibilità”. E chissà che il destino non decida di dargli una seconda possibilità e di riportarlo al punto di partenza.