Sinner, che imbarazzo: non sapeva come dirlo

Sinner ha vuotato il sacco e confessato un segreto che non sapeva bene se tenere per sé o se condividere: che imbarazzo.

Chi mai avrebbe pensato che quel bizzarro gruppetto di tifosi potesse diventare tanto celebre in tutto il mondo? Nessuno, probabilmente, sebbene tutti si fossero accorti che la loro idea era stata, in effetti, assai geniale. Con i loro abiti di colore arancione hanno portato allegria e risate in ogni dove, checché ne dicano, oggi, i loro haters. Già, perché essendo così famosi anche loro, adesso, hanno della gente che gli rema contro.

Sinner, che imbarazzo: non sapeva come dirlo
Italian tennis player Jannik Sinner speaks in front of the Australian Open trophy he won on Sunday during a press conference in Rome, Wednesday, Jan. 31, 2024. Sinner, 22, was the the first Italian to win the Australian Open that is the first grand slam title of his career. (AP Photo/Gregorio Borgia)

Dovreste aver capito, a questo punto, che stiamo parlando dei Carota Boys, i tifosi decisamente sui generis che, da qualche tempo a questa parte, seguono il loro beniamino Jannik Sinner in ogni dove. Per mari e per monti, macinando chilometri su chilometri e senza mai preoccuparsi di fuso orario, jet-lag e quant’altro. Sono ospiti quasi fissi oramai in tribuna ed è assai probabile che anche il tennista altoatesino si sia affezionato a loro. Che li reputi una componente fondamentale in questa fase così entusiasmante della sua splendida carriera.

Molti di voi sapranno che l’idea di usare quei costumi è figlia di un time-out nel corso del quale Sinner aveva “banchettato” con una carota. Non aveva optato per una banana, per una barretta proteica o per un qualunque altro snack, a differenza dei suoi colleghi, ma per l’insolito ortaggio di colore arancione. E tanto era bastato per far sì che la carota divenisse il simbolo del tennista che, un tempo, era noto a tutti semplicemente come The fox.

Sinner confessa l’inconfessabile: il video fa il giro del web

È all’insolito snack che in quell’occasione consumò a bordo campo, sebbene ora non lo faccia più tanto spesso, che viene oramai associato, quindi, il nome del numero 3 del mondo. Peccato solo che, dopo tutto questo ciarlare, gli americani abbiano scoperto i suoi altarini.


Nei giorni scorsi, a Miami, Jannik è stato invitato a rispondere a qualche curiosità dei fan: uno dei quesiti presenti nel box domande era “Attualmente a Sinner piacciono le carote?“. L’impressione generale è che l’azzurro non sapesse bene come dirlo, come se quasi avesse paura di ferire qualcuno, tanto è vero che ci ha pensato a lungo, prima di rispondere.

“Mi piacciono le carote, ma una ogni tanto, non tutti i giorni“. Esilarante è il modo in cui ha dosato le parole, come se stesse confessando l’inconfessabile e temesse, realmente, di far crollare un mito.

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