Assegno unico, stai attento: la trappola dell’Isee fa precipitare gli importi

Assegno unico universale, ecco perché molte famiglia hanno subito un drastico taglio agli importi: il dettaglio ha fatto la differenza.

Dire che si sia creata un po’ di confusione, intorno alle regole dell’assegno unico universale, è dire poco. Ci sono così tante “sfumature”, nel decreto e nelle circolari che ne regolamentano l’erogazione, che alcuni dettagli non sono affatto chiari. E questo ha inevitabilmente generato, come facilmente prevedibile, un caos senza precedenti.

Assegno unico, stai attento: la trappola dell'Isee fa precipitare gli importi
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Iniziamo col dire che nel 2023 tutto è cambiato. Originariamente si faceva capo all’articolo 6, comma 7, del decreto n. 230 del 29 dicembre 2021, all’interno del quale era ben specificato che l’assegno relativo ai mesi di gennaio e febbraio fosse calcolato sulla base dell’Isee “in corso di validità a dicembre dell’anno precedente”. Il riferimento temporale era poi stato ribadito, il 15 dicembre scorso, dalla circolare Inps n. 132. Che confermava, appunto, che l’indicatore della situazione economica sulla base del quale calcolare gli importi continuava ad essere sempre il medesimo. E fin qui era più o meno tutto chiaro.

Secondo la circolare in questione, dunque, l’importo dell’assegno unico relativo ai mesi di gennaio e febbraio 2023 avrebbe dovuto essere calcolato in base all’Isee in corso di validità alla data del 31 dicembre 2022. Ed è qui che è cascato l’asino, dal momento che molte famiglie italiane hanno provveduto, nel frattempo, a richiedere la nuova attestazione Isee per il 2023, per poter magari usufruire di bonus o quant’altro.

Assegno unico, ecco perché gli importi hanno subito dei tagli: la differenza è nei dettagli

Molti nuclei familiari hanno di conseguenza provveduto a rinnovare l’Isee, come raccomandato, entro il 28 febbraio.

Assegno unico, stai attento: la trappola dell'Isee fa precipitare gli importi
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Non consapevoli, a quanto pare, del fatto che l’Inps, con una comunicazione interna che risale al 19 gennaio, avesse già sparigliato le carte. Si era deciso, benché in tal senso non sia mai pervenuta alcuna circolare, di calcolare la mensilità di febbraio dell’assegno unico sulla base della nuova attestazione, nel caso in cui l’Isee 2023 del nucleo di riferimento fosse già presente a sistema. Il ricalcolo inaspettato ha dunque in un certo senso stravolto le aspettative degli italiani. Ne ha favoriti alcuni ma ne ha penalizzato, di contro, molti altri.

Chi nel 2023 ha un Isee aggiornato più basso di quello presentato nel 2022 ha beneficiato di un aumento già a partire dal mese di febbraio. Chi invece ha subito un taglio all’importo dell’assegno unico sono quanti hanno un Isee 2023 più alto di quello dell’anno precedente. Una beffa che nessuno aveva considerato e che si è trasformata, a tutti gli effetti, in una penalizzazione bella e buona.

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