Sinner e Berrettini nella storia: non succedeva dal 1973

Sinner e Berrettini portano a casa un risultato formidabile: ecco cosa hanno fatto di così speciale i due tennisti azzurri.

Un giro all’ottovolante non sarebbe stato emozionante tanto quanto lo è stata la giornata di ieri. Le aspettative, com’è giusto che fosse, erano alle stelle. Non capita tutti i giorni, d’altro canto, che ai quarti di finale di un Atp ci siano non uno, ma ben due tennisti azzurri in gara. Il torneo di Vienna, in questo senso, ha regalato agli italiani grandi soddisfazioni.

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Peccato solo, appunto, che sia andata solo in parte come tutti speravano. E che questo indimenticabile 29 ottobre sia stato caratterizzato, alla fine, da emozioni contrastanti. Solo uno dei due azzurri volati a Vienna per giocare sul cemento della Wiener Stadthalle è riuscito ad andare avanti nella competizione.

Il primo a scendere in campo, in un venerdì interamente dedicato al tennis, è stato Matteo Berrettini. Tutti confidavano in lui, ma nulla ha potuto l’atleta romano contro la furia e la determinazione del giovanissimo Carlos Alcaraz. Niente da fare, quindi, per il numero due di Wimbledon.

Sinner e Berrettini, due azzurri nella classifica mondiale

Berrettini
©Getty Images

Neanche il tempo di digerire l’eliminazione di Berrettini che già era tempo, per gli italiani, di tornare davanti allo schermo. Stavolta toccava a Jannik Sinner duellare a colpi di racchetta ai quarti di finale, contro un avversario affatto facile da gestire: Casper Ruud.

Sono bastati pochi minuti, tuttavia, per passare dall’amarezza alla gioia. Il tennista altoatesino ha immediatamente chiarito la sua posizione e dato prova di voler vincere a tutti i costi. E così è stato. Una partita rapida ed indolore che gli ha permesso di entrare nella top 10 dei migliori tennisti a livello mondiale.

Sinner
©️Getty Images

Sinner e Berrettini insieme, ad ogni modo, hanno stabilito un nuovo record. Non succedeva dal 23 agosto del 1973, giorno in cui venne istituito il ranking Atp, che due tennisti italiani fossero contemporaneamente in questa gloriosa classifica. Motivo in più per andarne fieri e per continuare a seguirli torneo dopo torneo.

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