Berrettini, la doppia smentita rende purtroppo tutto ufficiale: non c’è alcuna speranza, ormai è finita per sempre.
Ha giocato a tennis da professionista. Poi, ha allenato le nuove leve e scritto pagine e pagine sullo sport che ama in maniera così incondizionata. Ha perfino prestato la sua voce, in più occasioni, al racconto delle partite più belle, commentando i match con occhio critico e, soprattutto, con grande competenza. Luca Bottazzi si è guadagnato, dunque, il diritto di parlare di ciò che accade nel circuito. E anche di disquisire dei giocatori del momento, vedi Jannik Sinner e Matteo Berrettini.
Tanto è vero che lo ha fatto, proprio nei giorni scorsi, con Mowmag. Senza risparmiarsi, senza peli sulla lingua. Ha detto tutto ciò che gli passava per la testa, anche a rischio di contraddire tutti gli altri esperti del settore che, come lui, formulano spesso giudizi e previsioni a proposito dei tennisti più rinomati del Tour.
Nella prima fase dell’intervista si è espresso su Sinner e sul ritiro dal torneo di Madrid, dettato da un problema all’anca, in questi termini: “Lui ha quasi sempre ragione, per cui ha fatto bene così perché la stagione sarà molto impegnativa. Se fosse andato in fondo al torneo di Madrid non avrebbe giocato Roma. Siccome lui vuole diventare numero 1 del mondo, ci sono due tornei che per lui sono sabbia nell’ingranaggio e sono quello di Roma e le Olimpiadi. Sono due tornei che gli rompono le palle. Il problema è che se si rompe non lo diventa. Lui anche conciato così avrebbe vinto tranquillamente Madrid, ma questo avrebbe comportato l’assenza al torneo di Roma e di Parigi perché si sarebbe frantumato”.
Dopodiché, Mowmag lo ha invitato ad esprimersi su ciò che Federico Ferrero ha detto, nei giorni scorsi, su Berrettini, quando ha affermato che il solo dilemma sul romano non riguarda le sue capacità, ma “quanto a lungo riuscirà a stare bene”.
“Ferrero come sempre scopre l’acqua calda – questa la risposta di Bottazzi, autore di Break Point – Berrettini oggi mi sembra la controfigura di Berrettini che ha giocato a Wimbledon. Questo dipende dagli infortuni e non so se dipenda anche da uno stile di vita adeguato a riconquistare la top ten. Già lui ora è un passo avanti rispetto agli ultimi due anni perché almeno entra in campo. Non sono un mago ma mi sento di dire tranquillamente che lui tra i primi dieci non ci torna più“.
Con una frase sola ha contraddetto lo stesso Ferrero, certo che comunque Matteo possa presto tornare ai livelli di un tempo, e Paolo Bertolucci, che come vi avevamo raccontato qui è convinto che il romano rientrerà quanto prima nella top-20. Ma si sa: il tennis, proprio come l’amore, non è bello se non è litigherello…
Questo contenuto è stato modificato 3 Maggio 2024 08:06
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