Non giriamoci intorno: a parte Almeria-Rayo Vallecano, che forse potrebbe pure uscirne una cosa divertente, le partite di Liga spagnola di oggi sono orrende. Real Betis-Elche e Valladolid-Siviglia sono da under e no gol. Poi magari finiscono 3-3, eh, ma sulla carta viene da piangere solo a leggere i nomi delle squadre.
Che quest’anno l’Almeria neopromossa potesse trovarsi in fondo alla classifica dopo otto giornate di campionato, in effetti poteva pure starci. Quello che non ci stava è che lì in fondo si ci trovasse pure il Rayo Vallecano, ottavo l’anno scorso (miglior risultato di sempre). Anzi l’altra volta è arrivata una vittoria al novantesimo, grazie al rigore segnato da Viera contro la Real Sociedad (1-0), altrimenti ora starebbe proprio in fondo. Detto questo, sono sia l’Almeria sia il Rayo due squadre che si ritrovano meno punti di quanti ne meriterebbero: ci sono squadre peggiori, nella Liga. Addirittura l’Almeria stava per portare a casa un punto a Siviglia, se non fosse arrivato il gol di Rakitic per il 2-1 finale. Rayo e Almeria hanno in comune un certo gioco votato all’attacco e molto poco attento alla fase difensiva (hanno già preso 40 gol in due, finora).
Il Real Betis è una squadra inaffidabile, di quelle che puntarci pure un centesimo è sempre un rischio: alterna prestazioni sorprendenti, come la vittoria per 1-0 contro il Villarreal, a sconfitte imbarazzanti come quella contro il Getafe, due settimane fa, in cui ha preso 3 gol in venti minuti. Il guaio serio è l’assenza di Ruben Castro: senza di lui, segnare diventa sempre più difficile. E l’Elche? L’Elche viene da un buon momento: prima degli impegni delle nazionali, erano arrivate due vittorie importanti contro il Celta Vigo fuori casa (1-0) e contro l’Espanyol in casa (2-1). Quindi, con percorsi piuttosto diversi, Elche e Real Betis ora si ritrovano sostanzialmente appaiati con nove e otto punti (c’è molta poca qualità nella seconda metà della classifica del campionato spagnolo: bastano due sconfitte di seguito per ritrovarsi pericolosamente a rischio retrocessione).
Il Valladolid è un’altra squadra di quelle che a volte ti passa la voglia di guardare la Liga spagnola, senza offesa. Non è tutta colpa loro, bisogna dire anche questo: forse finora è stata la squadra spagnola più sfortunata sul piano degli infortunati. Stasera potrebbe rientrare Daniel Larsson, che non tira un calcio a un pallone da nemmeno lui sa quanto tempo (era infortunato dall’inizio della stagione), ma hanno perso Osorio, Heinz e Valiente per infortunio. Il Siviglia, che ha decisamente più qualità, una trasferta del genere la vincerebbe pure: il guaio è che stavolta stanno messi peggio del Vallodid. Mancano giocatori fondamentali, infortunati anche loro, insostituibili nel gioco del Siviglia: uno su tutti è Rakitic, che l’anno scorso mancò soltanto quattro partite, e furono quattro sconfitte. Vabbè ma hanno Gameiro che almeno segna, dirai tu: no, forse manca pure lui, e manca pure l’esterno tedesco Marko Marin, che – titolare o partendo dalla panchina – i suoi minuti di gioco quest’anno li ha fatti pure. Insomma non si capisce bene il Siviglia come diavolo la giocherà questa partita.
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