Jannik Sinner vuota il sacco agli US Open: da ragazzo pensava di smettere senza risultati, oggi è numero 1 del mondo e difende il titolo a New York.
Svariati tennisti, nel corso del tempo, hanno più volte posto l’accento su quanto complicata possa essere la vita di un atleta che deve far tutto da sé, senza poter contare su aiuti esterni. Se non si vince non si monetizza e se non si monetizza non si possono pagare voli, hotel, coach, fisioterapisti, preparatori atletici e attrezzature.
Un problema che adesso non attanaglia più Jannik Sinner, quello è poco ma sicuro, ma che, in passato, ha ovviamente turbato anche l’attuale numero 1 del mondo, che si appresta a difendere il titolo vinto lo scorso anno agli US Open. Non era certo, quando ancora non era il campione che invece è oggi, che il successo sarebbe arrivato. Sapeva, quello sì, di avere talento, ma forse non avrebbe scommesso, se qualcuno gli avesse chiesto di farlo, sul suo exploit e su tutti i fantastici risultati che sono arrivati.
Lo dimostra il fatto che, durante la prima conferenza stampa alla quale ha presenziato a New York, si sia lasciato andare ad una dichiarazione che suona, oggi, come piuttosto sconvolgente. Perché nessuno direbbe, di certo, che il pensiero di mollare il tennis e di appendere la racchetta al chiodo possa aver sfiorato il campione altoatesino in un certo momento della sua vita, sebbene è proprio così che sia andata.
“Ricordo che quando era più giovane ho detto ai miei genitori: Se a 23-24 anni non sono tra i primi 200 del mondo, smetto di giocare. Non possiamo permettercelo, non abbiamo i soldi e viaggiare per tornei o avere un coach è costoso”.
“Sono stato molto fortunato, all’età di 18 anni ho iniziato a guadagnare i miei soldi, mi sono sentito al sicuro. Quando sei giovane vivi un sogno, non ci credi nemmeno. All’epoca, sarei stato felicissimo se avessi saputo di arrivare tra i primi 100 del mondo. Non avrei mai pensato di arrivare dove sono ora, tutto adesso è un di più. Adesso è diverso, conosco il mio potenziale e so che se gioco bene posso vincere tornei. Il punto di vista è differente”.
Parole che dimostrano che, nonostante il presente luminoso, Sinner non ha dimenticato da dove è partito. La sua crescita è stata graduale, accompagnata dalla consapevolezza che talento e sacrificio devono viaggiare insieme.
Questo contenuto è stato modificato 23 Agosto 2025 09:43
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