TikTok e forum a tema si animano sul trucco delle ricevitorie poste in prossimità di un tipo di luogo ben preciso: ma cosa c’è davvero dietro?
Da qualche tempo circola una nuova teoria sul Gratta e Vinci: non riguarda numeri o codici speciali, ma la posizione geografica del punto vendita. L’idea è semplice ma suggestiva: apri Google Maps, cerca ricevitorie vicino a chiese o santuari, e punta a quei biglietti lì, perché – secondo i sostenitori – lì si vincerebbe più spesso.
Il meccanismo affascina perché combina tecnologia e superstizione. Diverse community online hanno raccolto segnalazioni aneddotiche di vittorie nelle tabaccherie vicine a luoghi di culto. Un trend alimentato da video virali e post che spingono all’azione: “Vuoi vincere il jackpot? Vai alla ricevitoria dietro la basilica”.
Il presunto “trucco” è stato rilanciato da numerosi utenti TikTok e su forum dedicati al gioco. L’algoritmo di Google Maps, secondo loro, diventerebbe uno strumento da usare per trovare la localizzazione perfetta. L’idea, a detta degli internauti, è che certi punti vendita avrebbero una frequenza di vincite più alta solo per la loro vicinanza simbolica a edifici sacri. Una teoria, però, tutta da confermare.
In realtà, la distribuzione dei premi nei Gratta e Vinci è regolata in modo rigorosamente casuale. Il codice di serie, il luogo di acquisto o il giorno della settimana non influenzano le probabilità di vincita. Tutto segue protocolli ben precisi e algoritmi consolidati che garantiscono l’imprevedibilità delle estrazioni.
Nonostante l’assenza di prove, il mito continua a diffondersi grazie agli utenti che condividono screenshot di mappe, vittorie fortunate e consigli virali. Una strategia che non richiede fatica, ma propone l’illusione di una guida speciale alla fortuna, e così alimenta discussioni e condivisioni. Negli stati online e nei gruppi social emergono storie di persone convinte di aver scelto bene il punto vendita in base alla mappa. Ma è difficile separare la speranza dal dato verificabile: non sono stati resi pubblici studi statistici ufficiali che confermino un legame fra luogo sacro e premi.
Il “trucco di Google Maps”, in conclusione, rappresenta un esempio perfetto di come le leggende legate al mondo del gioco possano evolversi. Apprezzato per la sua semplicità e potenziale viralità, resta però un mito privo di fondamento concreto. Scorrendo le mappe o affidandosi al caso, il risultato rimane incerto: la dea bendata non ha coordinate preferite.
Questo contenuto è stato modificato 16 Agosto 2025 07:47
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