Berrettini, è iniziata in maniera tanto repentina quanto inaspettata: tutto è cambiato e a volerlo è stato proprio lui.
C’era una volta, non tanto tempo fa, una fetta di utenti social fermamente convinta del fatto che Matteo Berrettini e Jannik Sinner si detestassero. Che al romano desse fastidio l’idea di non essere l’unico e il solo e che l’altoatesino invidiasse, dal canto suo, i successi a suo tempo già collezionati dall’ormai ex numero 1 d’Italia.
La verità è che non c’è mai stato astio. Solo, legittimamente, un po’ di sanissima competizione. Che mai è sfociata, però, nei sentimenti negativi di cui sopra. Fino a che, all’improvviso, tutto è cambiato. Da un giorno all’altro, come se niente fosse, ce li siamo ritrovati uniti e complici come non mai. Non che prima s’ignorassero, intendiamoci, ma non sembrava esserci alcun feeling fra loro. Berrettini ne aveva molto di più con il piemontese Lorenzo Sonego, del quale ha spesso parlato come del suo “unico amico nel circuito Atp”. Pare proprio che adesso, però, di amici illustri da annoverare ne abbia due e non più uno solo, come è stato fino a qualche tempo fa.
L’avvicinamento tra Jannik e Matteo è stato repentino, ma non è passato inosservato. Tutti si sono accorti, già alle Finals di Coppa Davis, che i due tennisti italiani sembravano molto più vicini di quanto non fossero mai stati. Tra foto insieme e chiacchiere a bordo campo, abbracci sinceri e lodi reciproche, è stato subito evidente che qualcosa era cambiato. In meglio. Decisamente in meglio.
Ed è effettivamente è proprio così che stanno le cose: dopo una falsa partenza, dopo il gelo iniziale, i due campionissimi del Bel Paese si sono regalati un nuovo inizio. Tutto procede, adesso, a gonfie vele, tanto è vero che parlano l’uno dell’altro non appena se ne presenta l’occasione.
Sinner lo ha fatto anche nell’intervista, pubblicata sull’edizione di giovedì, alla Gazzetta dello Sport: “Abbiamo un rapporto vero – queste le sue parole in merito all’amicizia speciale con il gigante capitolino – Ha passato mesi molto, molto difficili, ho cercato di stargli vicino ma non troppo per rispetto. La cosa più importante è vederlo giocare. Ha tante qualità, vincerà anche lui tornei importanti, ne sono sicuro. Ma ora è bello che sia qui (intendeva dire a Miami, l’intervista è antecedente all’eliminazione di Matteo dal Masters 1000, ndr).
Da queste frasi si evince che sia stato Jannik a fare la prima mossa e ad avvicinarsi a Matteo, consapevole di cosa stesse attraversando nel lungo periodo che ha trascorso fermo ai box. Ben venga, allora, il suo gesto così affettuoso, che ci ha regalato nuove ed inaspettate emozioni.
Questo contenuto è stato modificato 21 Marzo 2024 14:27
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