Sinner, alla formazione dei sogni manca un solo elemento: la settima meraviglia del mondo potrebbe essere proprio lui.
Guai a dire in sua presenza la parola record: Jannik Sinner potrebbe mordere. O meglio, mordere magari no, ma infastidirsi di sicuro sì. L’azzurro di San Candido ha più volte detto che non è per conquistare questo o quel primato che gioca, ma solo per se stesso. Per divertirsi e per fare divertire il pubblico che lo segue con tanta abnegazione.
Eppure, è paradossale che sia così. Proprio lui, che è l’uomo dei record, si rifiuta di commentare il raggiungimento di una nuova vetta, il sorpasso di un campione del passato. Ma l’altoatesino è fatto così e abbiamo imparato, oramai, sia a conoscerlo che ad apprezzarlo così com’è, indipendentemente da tutto. Sperando che non se ne accorga, è tuttavia doveroso riflettere sul fatto che in ballo, in questo preciso momento della sua carriera, ci sia un altro primato ancora. L’ennesimo, se vogliamo.
Sinner ha di recente sfatato un tabù, ma le sfide non sono ancora finite. È riuscito nella mirabolante impresa di vincere un torneo Atp subito dopo aver conquistato un Major, cosa che non riusciva a nessuno da due decenni a questa parte. L’ultimo ad avercela fatta, come si ricorderà, era stato, nel 2001, Lleyton Glynn Hewitt. La cavalcata a Rotterdam l’ha fatta sembrare facile, ma la verità è che, considerata la stanchezza pregressa, non lo è stata neanche un po’. E lo sarà ancor meno quella che speriamo possa fare nelle prossime due settimane.
Anche a Indian Wells Jannik potrebbe fare, a modo suo, la storia. Sono solo sei, ad oggi, i giocatori che sono riusciti ad imporsi nel Masters 1000 californiano dopo aver vinto il titolo di re di Melbourne agli Australian Open.
E si tratta, come vedrete, di grandi nomi, a riprova del fatto che non è una cosa che accade per caso, giammai. I campioni che ce l’hanno fatta sono Jim Courier, Pete Sampras, Andre Agassi e poi loro, gli inarrestabili big three, ovvero Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal. Se mai Sinner dovesse riuscirci entrerebbe quindi, di diritto, nel novero delle sette meraviglie del mondo.
Completerebbe una formazione già di per sé incredibile alla quale manca un ultimo elemento ancora, però, per potersi dire perfetta. Un ultimo sforzo, dunque, per entrare nella storia. Ah no, scusate: nella storia Jannik Sinner c’è già, al di là di come andrà dall’altra parte del mondo.
Questo contenuto è stato modificato 7 Marzo 2024 08:40
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